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Cronaca

L'altalena per i bimbi disabili continua a essere utilizzata in maniera impropria

Non è bastata la rottura a meno di 48 ore dall'inaugurazione: il gioco per i bimbi in carrozzina continua a essere oggetto di divertimento dei bambini normodotati i quali, anche a gruppi di tre-quattro, vengono sorpresi quasi quotidianamente sopra, col rischio di romperla di nuovo

Che sia stata conseguenza di un atto vandalico o di un uso improprio, quel che è certo è che l’altalena per i bimbi disabili al parco giochi della villa comunale non si è rotta per un difetto di fabbrica. La conferma arriva da Diritti Diretti, la onlus che ha donato ‘chiavi in mano’ la struttura al Comune di Chieti perchè i cittadini ne facessero un buon uso.

La pedana dell’altalena che serve a far salire e scendere le carrozzine è stata trovata fuori uso due giorni dopo l’inaugurazione. La ditta vastese che si è occupata dell’installazione ha provveduto pochi giorni dopo a consegnare la bulloneria necessaria a far ripartire il gioco in sicurezza. In questi giorni l’altalena sembra essere tornata funzionante ma, nonostante un apposito cartello spieghi in maniera chiara che l’utilizzo della stessa è riservato esclusivamente a bambini diversamente abili accompagnati da un adulto, in tanti, talvolta anche adolescenti, continuano a essere ‘beccati’ quasi quotidianamente a farne un uso improprio. Non di rado capita di vederli anche a gruppi di tre o quattro oscillare felici sull’altalena, ignari delle conseguenze. Invitati puntualmente a scendere, spesso molti si giustificano dicendo di non sapere come si utilizza il gioco. Introvabili il più delle volte i genitori.

L'altalena per bimbi disabili alla villa

E pensare che le premesse erano totalmente diverse, quel sabato mattina, quando, in un’atmosfera di gioia e speranza, l’altalena era stata inaugurata nel parco giochi vicino al laghetto. Accanto alla presidente di Diritti Diretti, Simona Petaccia, e al sindaco Di Primio c’era anche quella Cheti che non ama farsi fotografare e che si impegna nel quotidiano per diffondere quel “virus dell’accessibilità”. Un concetto che chi ha messo ko l’altalena a meno di 48 ore dall’inaugurazione ha dimostrato di non comprendere.

Resta l’amarezza, in primis quella di Simona Petaccia, che si limita a dire: “Mi auguro solo che il senso civico vinca rispetto a questi atti di inciviltà”.

L’altalena accessibile è frutto di una raccolta fondi e di un lavoro intenso della onlus durato da novembre a giugno per pensare, oltre al gioco, anche alla piattaforma e alla gomma antitrauma. Ma alla fine, grazie alla generosità dei cittadini e di qualche impresa, si è riusciti a raccogliere gli oltre 4mila euro necessari a regalare il gioco per bimbi disabili al parco.

Da adesso però, le attenzioni di Diritti Diretti si concentreranno sui Musei: da settembre la onlus, in collaborazione con l’università d’Annunzio, organizzerà un corso di formazione all’accessibilità universale nel campo dei beni culturali.

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