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Alberi ridotti a candelabri in città, il Wwf: “La gestione del verde urbano non può essere fatta soltanto di tagli”

L'associazione interviene: disattesa la legge 10/2013 e ignorati i benefici per l'ambiente e per la qualità della vita dei cittadini

A Chieti in viale Amendola, via dei Platani e via Salomone, platani e sophore compaiono completamente spogli o con ciuffi di foglie a coprire i monconi dei grossi rami rimasti. Una situazione che non ha risparmiato neanche la villa comunale dove lo scorso anno alcuni tigli del viale erano stati capitozzati e oggi si presentano con un aspetto informe e innaturale, mentre i lecci antistanti l’ingresso del museo nazionale di Villa Frigerj (foto) sono quasi completamente spogli.

E’ lunga la lista delle criticità legate alla gestione del verde urbano in città, come quella degli alberi abbattuti: uno degli ultimi in via Madonna degli Angeli era un’acacia ormai in fiore. “Al dirigente dei lavori abbiamo chiesto come mai l’albero era stato eliminato. Ci ha risposto chiarendo che costituiva un pericolo perché malato a causa di interventi di capitozzatura avvenuti in passato. Perché allora, se questa pratica risulta dannosa, si continua a eliminare la chioma? “ si chiede il Wwf ricordando che secondo la Società internazionale di arboricoltura “La capitozzatura è la più dannosa tecnica di potatura degli alberi”. 

Intanto sul sito del Comune, nella pagina riguardante il “Verde Pubblico - Programma di manutenzione sul patrimonio arboreo cittadino”, c’è scritto che dal 28 settembre 2016 sono iniziate le indagini, affidate alla ditta “Res Agraria srl” , “previste nell’ambito del programma annuale di manutenzione generale delle alberature, su circa 100 esemplari”. “All’esito dei risultati – si legge -  verrà redatta un’apposita perizia per valutare eventuali interventi di abbattimento e di rimpiazzo, laddove tecnicamente possibile, per evitare che si generino situazioni di pericolo per la pubblica incolumità”.

Al Comune di Chieti il Wwf chiede di “dotarsi di un piano del verde; rendere trasparenti gli interventi in questo settore pubblicando sul sito i costi delle verifiche, degli abbattimenti, quelli per la cura del patrimonio arboreo cittadino, ecc.,; affidare la manutenzione a personale qualificato e evitare comunque interventi di taglio e potature in primavera; eliminare per sempre le pratiche di capitozzatura che danneggiano le piante senza risolvere alcun problema”.

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