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"Chi è l'antifascista?": insulti e pugni in pieno centro sabato notte

Vari screzi e discussioni in passato per le diverse idee politiche che ieri sera però, sono culminati in un'aggressione. La vittima, un ventenne teatino, è finita al Pronto Soccorso dopo essere stata colpita al volto. Ora l'Assemblea Permanente organizza un presidio

Occhiatacce al bar dopo mesi di minacce e screzi verbali tra due gruppi di giovani teatini, culminate in un’aggressione in pieno centro. Ad avere la peggio è stato un ventenne, “l’antifascista”, il quale, dopo essere stato seguito mentre con quattro amici si spostava da un bar in piazza Vico a uno in via Toppi, veniva fermato dall’altra comitiva, poco prima della mezzanotte di sabato.

Purtroppo per lui la serata invece che a birra è finita al Pronto Soccorso, perché, come ci racconta il diretto interessato al telefono, un labbro spaccato, due denti scheggiati e un occhio nero: “Uno di questi ragazzi, appartenenti a Comunità Politica d’Avanguardia, all’altezza di pizzeria 'del Secolo' mi è corso incontro gridando ‘chi è l’antifascista?’, così ha cominciato a inveire contro di me e,  prima ancora che riuscissi a togliere le mani dalle tasche mi sono arrivati quattro pugni in faccia,  un calcio e uno sputo”. Il giovane, che non ha reagito, dice di non essere riuscito a chiamare il 113 perché “appena ho tirato fuori il telefono me lo hanno rotto”.

Solo una pattuglia della volante, passata di lì per caso, ha fatto scappare via gli aggressori riportando una calma solo apparente, dal momento che, almeno dal punto di vista delle ideologie politiche, tale prerogativa sembra essere svanita dal colle negli ultimi tempi. Il dato però diventa più preoccupante se la faziosità esplode come è accaduto ieri sera in episodi di violenza, o forse quello che è successo fa parte di una cronaca già annunciata. Il giovane, che ha sporto denuncia, ne avrà per dieci giorni.

L’Assemblea Permanente di Chieti, della quale egli è membro, in una nota diffusa condanna totalmente l’atto, definendolo “vile e fascista” ed esprime “solidarietà al compagno”, descritto da tutti quelli che lo conoscono come un ragazzo dalle manifeste convinzioni democratiche e antifasciste, ma soprattutto chiede un’alta mobilitazione democratica e popolare della città. Per questo è stato promosso, per la giornata di giovedì 26 gennaio alle 16,30, un presidio di solidarietà e protesta davanti la Prefettura di Chieti.

“Non è con i pugni che riusciranno a far tacere i miei ideali democratici e quindi  antifascisti – conclude il ragazzo, che preferisce non rivelare il nome alla stampa - invito tutta la cittadinanza a non lasciarsi intimidire e a partecipare attivamente alla lotta a questo problema, che dopo i fatti di Torino e Firenze si fa molto serio. Dire no al fascismo non è né di destra né di sinistra”.
 

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