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Cronaca Vasto

Operazione "Adriatico": a Vasto le prime condanne per "associazione di tipo mafioso"

Venticinque condanne nell'ambito dell'inchiesta scattata nel 2014. Il processo riapre il dibattito sulla soppressione dei tribunali 'minori' come quello di Vasto

25 condanne, per un totale di 299 anni, e 37 tra assoluzioni e prescrizioni. E’ il bilancio della storica sentenza arrivata ieri a Vasto nell’ambito dell’inchiesta “Adriatico” scattata nel 2014 in Abruzzo, con arresti anche in Molise, Campania e nelle Marche. Il verdetto è arrivato dopo 12 giorni in camera di consiglio. Le pene comminate da Bruno Giangiacomo (presidente), Fabrizio Pasquale e Stefania Izzi (giudici a latere) vanno da un minimo di 7 anni e 6 mesi a un massimo di 22.

Per la prima volta in Abruzzo alcuni imputati sono stati accusati e condannati in base all’articolo 416 bis del codice penale, ossia l’associazione di tipo mafioso. Si tratta di Loredana Cozzolino (22 anni di reclusione), Giovanni Silvestro (12 anni e 6 mesi), Rodolphe Pinto (12 anni), Lino Croce (10 anni) e Rodrigo Mariano Lalla (7 anni e 6 mesi). Gli altri venti sono stati condannati per concorso esterno in associazione mafiosa e associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti.

Il processo riapre il dibattito sulla soppressione dei tribunali cosiddetti ‘minori’. “Come si può pensare ancora alla soppressione di un tribunale, quello di Vasto, presidio di legalità di un territorio che ha competenza in processi importanti come quello che qualche giorno fa ha visto la pronuncia di una sentenza con quasi 300 anni di carcere per gli imputati?” si chiede il consigliere comunale di Vastoduemilasedici Nicola Del Prete, che riprende le dichiarazioni del presidente del Tribunale di Vasto, Bruno Giangiacomo il quale ha lasciato intendere che nel Vastese è assolutamente indispensabile un presidio di giustizia. “Abbiamo celebrato un processo, con 38 udienze, che costituisce un unicum non solo per Vasto ma per l’intero Abruzzo  perché questo è il primo procedimento con sentenza per 416 bis che si è svolto in un Tribunale dell’Abruzzo. Ciò se da un lato può destare allarme per la derivazione in loco di una associazione camorristica, dall’altro si può tranquillamente affermare che gli anticorpi hanno funzionato alla perfezione”.

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