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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Ortona

Avrebbe acquistato materiale in nero per 47mila euro, nei guai un imprenditore edile di Ortona

A condurre le indagini sono stati i militari della guardia di finanza della Tenenza ortonese: l'imprenditore non avrebbe rispettato la normativa antiriciclaggio

Un imprenditore di Ortona del settore edilizia avrebbe comprato materiali in "nero" attraverso l'emissione di assegni postali intestati "a me medesimo".
È quanto avrebbe accertato la guardia di finanza tramite le indagini portate avanti dalla Tenenza ortonese. 

Il Comando provinciale della guardia di finanza di Chieti, nell’ambito dell’attività di polizia economico finanziaria finalizzata, tra l’altro, al contrasto dei fenomeni distorsivi del corretto andamento del mercato dei capitali avrebbe infatti accertato, a carico di un soggetto, titolare di una ditta attiva nel settore edile, violazioni alle limitazioni dell'uso del denaro contante, con operazioni volutamente frazionate, per l’acquisto di materiali edilizi.

Nello specifico, le Fiamme Gialle avrebbero constatato come la condotta posta in essere dall'inprenditore consistesse in una periodica e collaudata emissione di assegni postali intestati “a me medesimo”, tratti dal conto corrente dello stesso, per circa 47mila euro, subito monetizzati e utilizzati per acquisti riconducibili all’attività dell’impresa edile, con pagamenti in contanti, in violazione della normativa antiriciclaggio di cui all’articolo 49, comma 1, del decreto legislativo 231/2007 che sancisce le “Limitazioni all'uso del contante e dei titoli al portatore”. I finanzieri attraverso il raffronto tra la contabilità della ditta edile e i conti correnti, avrebbero ricostruito le dinamiche dei citati assegni, trasformati in denaro contante dal titolare dell’impresa per essere rigirato a terze persone, quali presunti venditori, a fronte di acquisti di ponteggi e altri materiali eseguiti in “nero”, cioè senza fattura. La constatazione di tali violazioni è stata inoltrata al ministero dell’Economia e delle Finanze, ragioneria territoriale dello Stato dell’Aquila, al fine di elevare le previste sanzioni amministrative parametrate alla somma trasferita eccedente il limite di 2mila euro consentito. 

Il comandante provinciale, colonnello Michele Iadarola, precisa come nella circostanza la tipica azione repressiva trasversale della guardia di finanza sarà ora orientata verso l’approfondimento fiscale delle operazioni contabili e commerciali celate dalle movimentazioni del contante sanzionate. L’ufficiale evidenzia che il Corpo continuerà a porre la massima attenzione sul monitoraggio dei flussi finanziari, in quanto è il metodo più efficace per individuare i capitali di origine illecita, prevenendo e contrastando forme di riciclaggio destinate ad inquinare l’economia legale e di alterare le condizioni di concorrenza.

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