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Cronaca Lanciano

Palazzo Novecento non doveva essere demolito, il Consiglio di Stato accoglie il ricorso del Comune di Lanciano

L'opera è abusiva, ma viene riconosciuta l'esistenza di prevalenti interessi pubblici. Ospiterà alcuni uffici comunali, permettendo un risparmio sul canone di affitto

Il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune di Lanciano sulla vicenda di "Palazzo Novecento", edificio di cui il consiglio comunale votò contro la demolizione. Il Tar, con una sentenza dello scorso maggio, aveva stabilito che il Comune dovesse demolire l'edificio, costruito abusivamente. L'ente si è opposto, e ha visto riconosciute le sue ragioni in appello. 

La vicenda di Palazzo Novecento, edificio in via Cesare De Titta 4, inizia il 30 dicembre 2013, quando il consiglio comunale approva la delibera proposta dall'assessore all'Urbanistica Pasquale Sasso e dall'allora dirigente Vincenzo Di Fabio. 12 consiglieri votano a favore (4 contrari e un astenuto) dell'interesse pubblico dell'immobile, che non va demolito, perché non è in contrasto con rilevanti interessi urbanistici o ambientali. Il documento approvato prevede inoltre che lì vengano ospitati alcuni uffici comunali. 

"Questa assunzione di una precisa responsabilità politica e amministrativa - commenta il sindaco Mario Pupillo - oggi riconosciuta dal Consiglio di Stato, ha consegnato alla collettività un immobile che sarebbe stato invece destinato alla demolizione. La natura abusiva dell'immobile non viene sanata dalla dichiarazione resa ai sensi dell'articolo 31 comma 5 del Testo unico dell'Edilizia: non si tratta di una sanatoria, ma viene riconosciuta l'esistenza di prevalenti interessi pubblici rispetto alla demolizione".

Inoltre, il trasferimento nell'immobile di alcuni uffici comunali consentirà un sensibile risparmio per le casse comunali, visto che numerosi uffici sono attualmente ospitati in locali per cui l'ente versa un canone di affitto di 85mila euro l'anno.

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