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Cronaca Lanciano

Denaro in cambio di omessi controlli: arrestato finanziere

Quand'era fuori servizio, il brigadiere di Lanciano andava a riscuotere denaro nelle attività frentane. Da questa mattina è agli arresti domiciliari. Sequestrati 720.000 euro di immobili

Il suo copione, che interpretava dal 2008 nei comuni frentani, consisteva nel chiedere utilità e denaro in cambio del silenzio. Questa mattina però, dopo l'arresto per concussione, C.D.M., agente della Guardia di Finanza in servizio dal 2000 nella tenenza di Lanciano, ha smesso di recitare. La misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del brigadiere è stata disposta dal gip del tribunale di Lanciano, Francesca Del Villano Aceto, su richiesta del pm Rosaria Vecchi.

 “A Perano, Tornareccio, Lanciano, Palombaro e Lama dei Peligni C.D.M. visitava esercizi commerciali, ristoranti, gallerie d'arte - ha spiegato Vecchi - facendo intendere quali fossero le 'potenzialità’ dell’attività della Guardia di Finanza: elevava una contravvenzione regolarmente, per far capire quali sarebbero state le conseguenze di continui controlli fiscali inducendo così timore nel commerciante che finiva per accondiscendere alla richieste dell'agente, che tornava da solo e fuori servizio nell'esercizio commerciale. Venivano offerte merci svariate, forniture di carni di notevoli importi, cene non pagate in compagnia di altre persone. L'indagato accertava in questo modo che il commerciante era in regola dal punto di vista fiscale e lasciava intendere che l'accordo era raggiunto”.

L'agente è stato sospeso dall'attività con l’accusa di concussione continuata dal 2008 al 2011 e di falso per distruzione di un atto pubblico, in quanto in un caso avrebbe soppresso un verbale che comportava la chiusura di un esercizio commerciale, giunto alla terza contravvenzione. Sono stati sequestrati anche beni immobili, incompatibili con uno stipendio da finanziere: 2 appartamenti, 3 terreni e 120.000 euro di titoli in banca intestati sia all'indagato che al figlio, per un valore complessivo di circa 720.000 euro.

Sull’episodio sono intervenuti il comandante della Guardia di Finanza di Chieti, Paolo D'Amata, il comandante della Polizia Tributaria di Chieti, Gabriele Miseri e il comandante della tenenza di Lanciano, Marta Compagnone.

"Il militare destinatario della custodia cautelare negli ultimi due anni era assegnato a compiti di uffici, mentre prima operava i commercianti sanno questo, che si tratta di una singola persona: i verbali legali si fanno in due, non da soli, essendo solo un indagato vuol dire che l'agente operava in solitudine. La Guardia di Finanza è un Corpo sano, che fa un lavoro oscuro importantissimo”.

Le indagini, partite nella primavera del 2011, si sono avvalse di intercettazioni, video e testimonianze di sei commercianti. "Non è mai piacevole annunciare l'arresto di un pubblico ufficiale che avrebbe un obbligo di fedeltà nei confronti della Procura e dello Stato, ma - ha concluso il sostituto procuratore Vecchi - è ferma intenzione di questa Procura perseguire i comportamenti scorretti dei pubblici ufficiali”.


 

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