rotate-mobile
Salute

Aumentano i bambini allergici: è allarme

Fattori ambientali e la predisposizione genetica

Quasi il 40% dei bambini ha sviluppato delle allergie e la situazione, secondo gli esperti della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (Siaip), è allarmante. Analizzando i dati in vista del XXIII Congresso Nazionale appare chiaro che ci sono delle cause scatenanti da verificare per capire come arginare il problema.

Il direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di Pavia e Presidente della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica, dottor Gianluigi Marseglia, ha spiegato cosa fare e come comportarsi.

Troppi bambini allergici

Il dottor Marseglia spiega che:

“nei bambini al di sotto dei 14 anni ci attestiamo ormai su percentuali che vanno dal 30 al 40%. Ciò significa che ci troviamo di fronte a un gran numero di malattie in quanto le patologie allergiche hanno un’espressività clinica molto variegata. Per esempio, nel bambino i sintomi interessano principalmente la pelle: la prima manifestazione di un’alterata risposta del sistema immunitario nei confronti di sostanze estranee infatti è la dermatite atopica, una malattia che si esprime particolarmente nei primi anni di vita. Col passare degli anni si rendono più evidenti altre manifestazioni, soprattutto a carico dell'apparato respiratorio, come la rinite allergica e l’asma”.

Allergie in età pediatrica

L’allergia è una condizione causata dall'ipersensibilità del sistema immunitario a sostanze innocue dell'ambiente e che si mantiene per tutta la vita con diverse sintomatologie e manifestazioni, anche se non è possibile prevederne la gravità dei sintomi.

“Dobbiamo considerare diversi fattori. Il primo è rappresentato dalla predisposizione genetica, che però, per definizione, è modulata dall'ambiente. In altre parole se un individuo predisposto geneticamente vive in un ambiente in cui il contatto con sostanze estranee potenzialmente in grado di indurre l'allergia è scarso, il rischio che queste sostanze incidano sulla genetica è molto basso. Se viceversa il contatto con sostanze che favoriscono lo sviluppo di allergie è elevato, il rischio aumenta. Quando parliamo di queste sostanze estranee non ci riferiamo esclusivamente agli allergeni, ma anche a situazioni che in modo indiretto modulano la predisposizione genetica, come per esempio l’inquinamento ambientale. Il rapporto fra genetica e ambiente è molto importante e spiega perché l’epidemia di malattie allergiche non ha il medesimo impatto nelle varie parti del mondo. Così, se nei Paesi occidentali viaggiamo verso il 50% di allergici sotto i 14 anni, in altre aree, per esempio in Africa, le percentuali sono molto più basse”.

Responsabili, quindi, dell’aumento delle allergie nei bambini sono i fattori ambientali e la predisposizione genetica.

La ricerca medica

Al momento gli esperti della Siaip stanno cercando risposte per mettere in campo la medicina di precisione e una precoce identificazione dei soggetti a rischio di sviluppare forme severe in cui intervenire con la prevenzione, ma anche la telemedicina e l’intelligenza artificiale con i big data.

“Grazie alla ricerca di base stiamo cercando di capire come l'ambiente riesce a modulare la genetica. La comprensione dei meccanismi molecolari alla base delle manifestazioni allergiche sta consentendo di sviluppare farmaci intelligenti che vanno a centrare con precisione il meccanismo che innesca la reazione allergica. Si tratta di un intervento che rientra nella medicina di precisione: oggi per esempio – continua Marseglia - disponiamo di anticorpi monoclonali intelligenti con cui siamo in grado di curare anche nei bambini le malattie allergiche gravissime come per esempio le forme gravi di asma o di dermatite atopica. Una seconda linea di ricerca mira a individuare i fattori che possono permetterci di identificare precocemente i soggetti a potenziale rischio di sviluppare forme severe, nei quali possiamo instaurare una prevenzione ambientale, alimentare o farmacologica per evitare che questi individui possano andare incontro a forme persistenti più gravi. Tutti temi che affronteremo in occasione del prossimo congresso della Siaip”.

Telemedicina

“Stiamo allestendo dei sistemi di telemedicina per la gestione telematica a distanza dei bambini allergici e questo ha diversi vantaggi. Un primo beneficio è sul piano economico perché, non dovendosi spostare, i genitori non sono costretti a perdere giorni di lavoro per portare i bambini a fare le visite; i controlli a distanza consentono inoltre un monitoraggio strettissimo. Per esempio – conclude il Presidente SIAIP- nel caso di un piccolo paziente asmatico possiamo chiedere a lui o ai suoi genitori di eseguire ripetute spirometrie i cui risultati ci consentono di modulare la terapia sulla base delle modificazioni osservate. Si tratta di uno straordinario successo frutto dell'evoluzione tecnologica che, ai tempi del Covid, trova una ricaduta ancor più importante. Un altro aspetto, che stiamo portando avanti e che costituirà un punto di forza del nostro prossimo congresso, è rappresentato dalla realizzazione di un progetto di intelligenza artificiale con i big data, un campo in cui siamo fra i primi ad addentrarci. Un conto infatti è valutare informazioni relative a poche decine o centinaia di pazienti, un altro è raccogliere i dati di migliaia di pazienti affetti da una malattia allergica. Si tratta di informazioni che potranno consentire di migliorare la gestione diagnostica e terapeutica dei nostri pazienti”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Aumentano i bambini allergici: è allarme

ChietiToday è in caricamento