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I nuovi divieti: due giorni di zona gialla, poi arancione, rimandata l'apertura delle scuole, stop agli spostamenti tra regioni

Nella notte il Consiglio dei ministri ha approvato il "decreto ponte", con le indicazioni per il periodo fino al 15 gennaio

Una volta scaduto il decreto che disciplinava le zone per il periodo natalizio, nella notte il Consiglio dei ministri si è riunito per l'approvazione di un nuovo decreto legge con le nuove disposizioni per il mese di gennaio 2021, il cosiddetto "decreto ponte".

Si può uscire dal proprio comune o regione di residenza? Si può fare visita ai parenti? C'è ancora il coprifuoco?

Di seguito, tutte le misure previste nel periodo fino a venerdì 15 gennaio 2021.

I divieti

Tra giovedì 7 e venerdì 15 gennaio 2021, è vietato, su tutto il territorio nazionale, spostarsi tra regioni o province autonome diverse, tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case in altra regione o provincia autonoma.

Zona gialla

Giovedì 7 e venerdì 8 gennaio, l'Italia torna in zona gialla. Riaprono bar e ristoranti, ma solo fino alle 18 (dopo quell'orario è consentito solo l'asporto). Gli spostamenti all'interno della regione sono liberi fino alle 22 e dalle 5 mattino (fascia oraria prevista per il coprifuoco), resta l'obbligo di indossare la mascherina e il distanziamento. 

Torna la zona arancione

Nei giorni di sabato 9 e domenica 10 gennaio 2021, in tutta Italia, torna la "zona arancione". Chiudono bar e ristoranti, restano aperti parrucchieri e centri estetici. Sono consentiti, negli stessi giorni, gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

Zona rossa

Fino al 15 gennaio, nei territori inseriti nella cosiddetta “zona rossa”, c'è la possibilità di spostarsi, una sola volta al giorno, per massimo due persone, verso una sola abitazione privata del proprio comune (e non più all'interno della regione, come inizialmente previsto in una prima bozza del decreto). Stop, dunque, alle visite a familiari o amici che non vivano nello stesso comune. Alla persona o alle due persone che si spostano potranno accompagnarsi i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con queste persone convivono.

Resta in vigore, per tutto il periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio 2021, l’applicazione delle altre misure previste dal Dpcm del 3 dicembre 2020 e dalle successive ordinanze, compreso il coprifuoco alle ore 22.

Zona gialla "rafforzata"

Da lunedì 11 a venerdì 15 gennaio, in teoria, torna la zona gialla "rafforzata", ma per quella data alcune regioni si troveranno in zona arancione e quindi in quei territori saranno in vigore le restrizioni del 9 e del 10 gennaio. 

Cambiano le fasce di rischio

Il nuovo decreto rivede i criteri per l’individuazione degli scenari di rischio sulla base dei quali saranno applicate le misure previste per le zone “arancioni” e “rosse”. In particolare, se una regione è in scenario 2 - dunque con un Rt da 1 a 1,25 - finisce in zona arancione; se è in uno scenario 3 con Rt da 1,25 a 1,50 finisce in zona rossa, ma soltanto se "nel territorio si manifesta un'incidenza dei contagi superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti". 

Riapertura scuole

I ragazzi delle superiori non rientreranno a scuola giovedì 7 gennaio, come precedentemente previsto, ma lunedì 11, con la ripresa dell’attività in presenza per il 50 per cento degli studenti.

Vaccini

Il nuovo decreto ha fissato anche procedure specifiche per il piano di somministrazione del vaccino anti Covid. In particolare, sono previste per l’espressione del consenso alla somministrazione del trattamento, per gli ospiti di residenze sanitarie assistite (o altre strutture analoghe), che siano privi di tutore, curatore o amministratore di sostegno e che non siano in condizione di poter esprimere un consenso libero e consapevole alla somministrazione del vaccino.

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