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“Visite al telefono e referti esclusivamente via fax”: la segnalazione di un paziente oncologico

A riferirlo è l’associazione La Sinistra – Chieti Bene Comune, che commenta: “I pazienti fragili nel mirino delle incapacità organizzative della Asl 02” 

Visite al telefono con i pazienti invitati a inviare i referti esclusivamente via fax: è quanto segnala un paziente oncologico a Chieti all’associazione La Sinistra – Chieti Bene Comune che interviene invocando maggiore organizzazione da parte della Asl.

 “Da quando è iniziata la pandemia – rende noto il paziente -  la clinica oncologica dell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti non effettua più visite in presenza con l'oncologo per i pazienti in day hospital. Le visite vengono effettuate al telefono ma i pazienti devono inviare i referti degli esami richiesti esclusivamente via fax”.

Inoltre, sempre secondo quando riferito “il personale addetto ai rapporti con il pubblico asserisce che i medici di reparto non dispongono di indirizzi di posta elettronica e che la casella di posta elettronica del reparto è generica ed i messaggi ricevuti vengono ignorati”.

Per il presidente della Sinistra – Chieti Bene Comune, Marco Di Gregorio, che ha divulgato la segnalazione ricevuta, “non è certo scontata la disponibilità di un dispositivo fax in una abitazione privata, così come la vicinanza di un esercizio commerciale che disponga di un fax o di amici e parenti che ne abbiano la proprietà. Oltre a ciò – osserva - sorge il ragionevole dubbio che inviare via fax le immagini degli esami ecografici sia inutile. Considerando che lo stato di salute è considerato tra i dati sensibili da proteggere a norma del Gdpr e che è in atto una pandemia, sembrerebbe che la clinica oncologica dell’ospedale SS. Annunziata induca il paziente oncologico a non consegnare la parte grafica dei referti ecografici, rendere pubblico il suo stato di salute, ad esporsi al rischio di contagio da Covid-19 per il solo fatto di entrare in un esercizio commerciale e fare la fila con altri avventori”.

La Sinistra – Chieti Bene Comune, "pur comprendendo la necessità di adottare opportune misure di ostacolo alla diffusione del contagio del virus Covid-19", si chiede “perché un medico di reparto non debba disporre di un indirizzo email e darne la disponibilità ai propri assistiti e perché un paziente oncologico debba esporsi alla violazione della propria privacy o vivere l’ulteriore stress di esporsi al contagio? E’ possibile che il responsabile dell'organizzazione dell'ospedale approvi tutto ciò?”.

Secondo l’associazione ci si trova davanti a una “manifesta indifferenza nei confronti dei cittadini più fragili” ricordando anche la manifestazione per l’acquisto di una pet/tac e la chiusura dell’hospice di Torrevecchia Teatina. “Insistiamo nel dire che tutti questi incresciosi episodi mettono in luce una scelta di campo della Asl o, ad esser generosi, manifestano comunque una plateale incapacità programmatoria che si esplicita in servizi deficitari per l’utenza” conclude Di Gregorio.
 

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