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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Indagine tra 1600 giovani nei comuni del Frentano: "Aiuto e ascolto su violenza di genere e dipendenza da sostanze"

I risultati del progetto "Nella rete" che ha visto anche la partecipazione delle scuole Itis Da Vinci e liceo scientifico Galilei con attività laboratoriali. L'assessore Amoroso: "Segnale di vicinanza ai giovani, apriremo un centro di aggregazione come in passato"

Più di 1600 adolescenti e giovani adulti intervistati per fornire ascolto e ridurre i comportamenti devianti in merito a violenza di genere e dipendenza da sostanze.

È il servizio di assistenza educativa territoriale #NellaRete#, che nell’ambito del Fondo nazionale politiche giovanili è stato svolto nei comuni dell’Ambito distrettuale sociale n.11-Frentano (Lanciano, Castel Frentano, Fossacesia, Frisa, Mozzagrogna, Rocca San Giovanni, Santa Maria Imbaro, San Vito Chietino e Treglio), in particolare nei luoghi di maggiore aggregazione giovanile. Il servizio ha trovato attuazione attraverso la realizzazione dell’educativa territoriale di strada utile per un’azione di riduzione del danno di comportamenti devianti tra adolescenti e giovani adulti. Nello specifico, sono state effettuate 99 uscite con due operatori, i quali, recandosi nei luoghi di maggiore aggregazione giovanile – sulla costa o in centro a Lanciano - hanno incontrato, ad oggi, 1602 giovani di età compresa tra i 13 e i 35 anni, con i quali si è condiviso un percorso di dialogo piuttosto che di invio ai servizi territoriali.

Parallelamente, all’azione di riduzione del danno sul territorio, il progetto ha implementato un’azione di prevenzione primaria nelle scuole che avevano formalizzato la loro adesione al progetto: il liceo scientifico Galileo Galilei, che ha visto coinvolte 34 classi per circa 850 alunni, e l'istituto tecnico tecnologico Da Vinci, dove le classi coinvolte sono state 7 per un totale di circa 160 alunni.

I laboratori si sono svolti da novembre 2022 a marzo 2023 e sono stati strutturati sulla base di dati raccolti in strada in seguito alla somministrazione di questionari alla popolazione target (16/25 anni). Sono emersi due macro argomenti condivisi in fase di progettazione con i referenti del comune capofila e delle scuole aderenti: il contrasto alla violenza con una declinazione specifica alla lotta alla violenza definita di genere; la prevenzione di condotte di dipendenza da sostanze.

Su questi due argomenti, nelle interviste è emerso che 1273 hanno provato sostanze stupefacenti almeno una volta, 997 ne fa uso abitualmente; 1422 hanno assunto almeno una volta sostanze alcoliche, 576 dichiarano di aver avuto una grave intossicazione alcolica almeno una volta. Tra gli intervistati, 233 hanno dichiarato di assumere condotte violente fisiche e 659 condotte violente di tipo verbale o di altro tipo, 973 dichiara di aver subito almeno una violenza nell'arco dell'ultimo anno.

Le attività laboratoriali hanno avuto come finalità quella di prevenire o ridurre comportamenti disfunzionali di alunni in difficoltà, di gestire l’evasione dell’obbligo scolastico e sensibilizzare i giovani sul tema della legalità oltre al favorire l’integrazione sociale dei ragazzi o il loro eventuale accesso a servizi e alle realtà territoriali; inoltre si è fornito sostegno alle famiglie in difficoltà, anche temporanea attraverso sportelli di ascolto presso gli istituti scolastici.

“Gli educatori hanno inoltre mappato le esigenze-necessità dei giovani contattati – spiegano Giuseppe Rasetti e Celestino Natale della cooperativa sociale Ausiliatrice che ha condotto l'indagine – che si sono sentiti ascoltati e hanno espresso, in particolare, la necessità di sicurezza, dall'illuminazione alla presenza delle forze dell'ordine, fino all'esigenza di trasporti pubblici notturni dalle zone sulla costa a quelle interne, di spazi dedicati ai giovani dove poter essere protagonisti con azioni di cittadinanza attiva”.

“I ragazzi sono stati coinvolti in prima persona e hanno partecipato attivamente – conferma il professore Matteo Paciocco, referente dello sportello anti-bullismo del Galilei - hanno bisogno di essere ascoltati e di parlare, specie quando hanno alle spalle contesti familiari complicati o problemi relazionali”.

“Per i nostri ragazzi è risultato più interessante il laboratorio sulla dipendenza da sostanze che quello sugli stereotipi di genere – dice la preside del Da Vinci-De Giorgio, Francesca Iormetti – questo per via della componente prettamente maschile della popolazione scolastica. È stato difficile coinvolgere le famiglie, che sono sensibili al problema ma non partecipano fisicamente agli incontri”.

“Siamo partiti con entusiasmo a novembre con questo progetto che vuole dare un segnale di vicinanza ai giovani – dice l'assessore comunale alle politiche sociali e giovanili Cinzia Amoroso - sia per quanto riguarda la violenza di genere che le dipendenze. Come amministratore vogliamo continuare il progetto e riaprire un centro di aggregazione giovanile”.

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