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Sabato, 20 Aprile 2024
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Villa comunale, il Wwf: "Non tagliate quella magnolia, lo proibisce anche la Soprintendenza"

L'associazione interviene sui lavori straordinari per l’implementazione del verde pubblico a Chieti

La magnolia di piazzale Chiaffredo Bergia, parte alta della villa comunale, non va tagliata. A ribadirlo è Il Wwf Chieti-Pescara intervenendo nel dibattito sui lavori straordinari per l’implementazione del verde pubblico a Chieti e ricordando nello specifico che l’intervento sulla magnolia - una delle piante più antiche sulla Terra - è proibito dalla Soprintendenza. 

"Quella magnolia non si può e non si deve tagliare: è priva di senso l’ipotesi del sacrificio di una imponente pianta, inserita nel progetto di lavori manutentivi straordinari per l’implementazione del verde pubblico e il miglioramento delle condizioni di sicurezza all’interno della villa comunale e del parco Obletter che sindaco e assessori municipali di Chieti hanno annunciato e illustrato in questi giorni a cittadini e stampa", sostiene la presidente del Wwf Chieti-Pescara Nicoletta Di Francesco.  

Nel progetto, accanto a lavori ordinari sono previsti anche interventi di maggior peso quali, si legge nei documenti pubblicati online, "modifica della geometria dell'aiuola centrale" nel piazzale Chiaffredo Bergia, di fronte alla fontana tra le due gradinate che conducono a Villa Frigerj, "con eventuale rimozione della magnolia".

"Le piante della villa vomunale – commenta ancora Di Francesco – rappresentano un bene pubblico fondamentale e non è possibile pensare di eliminare un albero con tanta facilità, solo per ripristinare una architettura prospettica e nel quadro di un progetto volto a implementare e non a distruggere il verde pubblico. La villa è in pratica un giardino botanico dove, se dovessimo rimuovere tutte le piante 'incoerenti con le caratteristiche del territorio', rimarrebbe ben poco visto che sin dalla sua creazione sono presenti alberi appartenenti a specie non locali: tra gli altri cedri, palme, cipresso dell’Arizona… Questo preziosissimo giardino pubblico è stato realizzato a partire dal 1890 attraverso la graduale acquisizione da parte del Comune di terreni privati, in gran parte agricoli che vennero opportunamente alberati con essenze sia autoctone sia alloctone. Si badò, con la sapienza che dovrebbe sempre guidare le opere pubbliche, essenzialmente alla compatibilità delle piante scelte con il sito, il che, trattandosi di un parco urbano, si giustifica perfettamente anche con la odierna accresciuta sensibilità. Tra l’altro la Villa è utilizzata come “aula all’aperto” da molte scuole cittadine e anche dei paesi circostanti per l’educazione ambientale dei giovani e ogni pianta, soprattutto le meno comuni, è per questo decisamente preziosa. Ricordo ancora lo sconcerto quando, con un gruppo di studenti, scoprimmo che un olmo e altri alberi presenti dinanzi alla casina Frigerj erano stati impietosamente tagliati, anche in quel caso con l’assurda motivazione, tra le altre, della incoerenza con la vegetazione del territorio". 

Il Wwf ricorda anche che la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Chieti e Pescara, nell’autorizzare i lavori nel loro complesso, ha esplicitamente vietato sia il taglio della magnolia sia la riconfigurazione dell’aiuola, che dovrà essere invece risistemata rispettando l’attuale disegno e senza modifiche nei materiali utilizzati. "Un intervento – dice Nicoletta Di Francesco – quanto mai opportuno: gli alberi della dotazione originaria, piantati tra il 1890 e la fine del secolo, sono oggi centenari e meritevoli del massimo rispetto. Ma anche gli altri, frutto dell’accortezza dei giardinieri dipendenti comunali che hanno gestito con grande professionalità gli spazi verdi urbani più o meno sino alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, hanno una loro logica e vanno tutelati per l’importanza che ciascun albero ha per la qualità dell’ambiente e quindi della vita di tutti noi".

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