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VIDEO | Consorzio Bonifica, tariffe raddoppiate: "Partito il ricorso contro gli aumenti"

È stata ufficializzata ieri la costituzione del Comitato “Bonifica Sostenibile” che ha fatto proprie le problematiche di tanti piccoli proprietari terrieri

Un problema che riguarda 37mila utenze coinvolte nel problema dei ripetuti e onerosi aumenti dei contributi annuali richiesti dal Consorzio Bonifica Centro del comprensorio Chieti-Pescara. È stata ufficializzata ieri la costituzione del Comitato “Bonifica Sostenibile” che ha fatto proprie le problematiche di tanti piccoli proprietari terrieri "costretti a pagare cifre alte senza alcuna giustificazione su base normativa" come spiega l’avvocato Patrizia D’Agostino che assiste il comitato presieduto da Gabriele Trovarelli. Alla presentazione del Comitato erano presenti anche i rappresentanti di Confagricoltura Mauro Lovato e Gabriele Obletter. 

L’Ente è in gestione commissariale dal 2017 e durante gli ultimi 6 anni i contributi richiesti per l’esercizio irriguo agricolo ed extra agricolo sono pressoché raddoppiati, e per alcune categorie di utenti quasi triplicati.

"Gli aumenti – spiega Patrizia D’Agostino – arrivano in un momento critico perchè il comparto agricolo è già gravato da altri aumenti che non permette di sostenere le spese a fronte dei ricavi insufficienti". Aumenti che secondo il comitato non sono giustificati. "Dalla disamina degli atti ufficiali dell’Ente è emerso che tali incrementi non seguono gli indirizzi normativi e regolamentari che il Consorzio stesso si è dato ed ai quali avrebbe dovuto attenersi. Ingenti crediti milionari non vengono riscossi, poiché gli Enti pubblici tenuti a corrispondere i propri contributi al Consorzio sono insolventi, e di fronte alla necessità di quadrare il bilancio, non resta che far pagare ai cittadini le proprie perdite".

Il Comitato ha la finalità di evidenziare "le criticità che ci sono e portare le problematiche sui tavoli di Regione Consorzio di Bonifica. Questo può essere risolto solo con la partecipazione degli enti locali, in particolare la Regione che in passato era già intervenuta e compreso il Comune di Chieti che è tra i principali debitori".

Il primo atto del Comitato è il sostegno all’impugnativa delle delibere del 2022 dinanzi il Tar Abruzzo. "Sono state impugnate le delibere che hanno avallato questi aumenti tariffari, in alcuni casi addirittura triplicati. Si parla di cifre insostenibili a fronte delle quali non c’è un controllo sul servizio erogato che hanno un impatto sociale del quale, forse, il Consorzio ignora le conseguenze. Dobbiamo trovare una soluzione per riportare questa tassa alla sua natura fondamentale in relazione alle difficoltà esistenti. Una tassa equa - conclude D'Agostino - rispetto ai servizi che l’utenza riceve e soprattutto che non può essere gravata da altri costi non direttamente collegati ai servizi".

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