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Varianti Covid, il professor Stuppia: "Moderatamente ottimista per il futuro"

Il direttore del laboratorio di genetica molecolare dell’Ud’A fa il punto: "Il fatto che non ci sia un picco di ricoveri potrebbe essere un segnale positivo: quello dell'inizio della 'convivenza' con il virus. A settembre capiremo le reali conseguenze degli assembramenti estivi”

Moderato ottimismo per il futuro anche se prima di settembre non sarà possibile capire il reale impatto degli assembramenti estivi, quel che è certo è che con un basso tasso di ospedalizzazione al momento la 'situazione Covid' appare abbastanza tranquilla. Parola del direttore del laboratorio di genetica molecolare dell’Università d’Annunzio, Liborio Stuppia, che all'agenzia Dire fa il punto sulle varianti.

"Non mi preoccupano le varianti rare, ma più quelle che creano subito i focolai. Se a dicembre ero molto preoccupato per la variante inglese, e i fatti credo mi abbiano dato ragione, questa volta sono moderatamente ottimista” afferma. Sulla variante Epsilon, per la prima volta trovata in California e che sta destando preoccupazione nella comunità scientifica, il professore ricorda che nel laboratorio di Chieti ad oggi non c'è stato il sequenziamento di una variante che avrebbe una maggiore resistenza agli anticorpi e può colpire anche chi è vaccinato o ha già contratto il virus.

In Abruzzo la variante Epsilon non è stata trovata e in Italia i casi sono due. "Dobbiamo distinguere dal punto di vista dell'infettività. La Delta - spiega ancora Stuppia - ha dimostrato che è veramente tosta perché in un periodo in cui c'era un basso numero di contagio è riuscita a far risalire i casi, ma l'impatto clinico non c'è stato, anche grazie alla campagna vaccinale. Il virus - aggiunge - continuerà a mutare perché è ne la sua natura" e il fatto che, al momento, non ci sia un picco di ricoveri per Stuppia potrebbe essere un segnale positivo: quello dell'inizio della "convivenza" con il virus. 

Secondo Stuppia restrizioni come quelle del Green pass, in discussione in questi giorni, sembrano rappresentare essere la strada giusta: "Credo che facendo comprendere il fenomeno si possa ottenere più che con gli obblighi. Con i numeri di oggi sui vaccini, potrebbe essere utile calcolare i rischi reali ad esso legati paragonandoli con una quantità di eventi legati alla vita comune, come quanto più probabile sia morire in un incidente stradale piuttosto che vaccinandosi o magari essere colpiti da un fulmine. Il rischio, come in ogni cosa, non è mai zero, ma magari con ragionamenti di questo tipo si potrebbe far capire il senso di un rischio accettabile" conclude.
 

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