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"Vaccini anti Covid per lavoratori di servizi di pulizia e sanificazione": la richiesta di Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Abruzzo

Per i sindacati, infatti, i lavoratori del terziario impiegati in ambienti vicini a quelli ospedalieri sono "altamente esposti al rischio contagio"

Chiedono che il vaccino anti Covid venga somministrato non solo agli operatori sanitari, ma anche ai lavoratori del settore terziario che non sono dipendenti delle aziende sanitarie, ma lavorano in ambienti esposti al rischio contagio. Lo chiedono le segreterie regionali di Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Abruzzo, tramite i segretari Marcella Carletti ed Ernesto Magnifico.

In particolare, invocano un intervento urgente per inserire in una lista prioritaria al vaccino i lavoratori adibiti ai servizi di pulizia e sanificazione, del Cup (Centro unico di prenotazione), delle mense e della distribuzione del vitto e della vigilanza fissa.

Per i sindacati, infatti, i lavoratori del terziario impiegati in ambienti vicini a quelli ospedalieri sono "altamente esposti al rischio contagio. Un contesto lavorativo davvero variegato - spiegano Carletti e Magnifico - che comprende i servizi di pulizia e sanificazione delle sedi, anche ospedaliere, per le quali le lavoratrici sono tenute a svolgere le proprie mansioni in tutti i reparti, compreso quello Covid, ma anche le operatrici e gli operatori del Cup che sovente lavorano nella stessa sede ospedaliera occupandosi delle prenotazioni delle visite per gli utenti abruzzesi e quindi sempre esposte al contatto con tutti coloro che si recano allo sportello; meensa/ distribuzione pasti e vigilanza fissa, sono l’altra parte di lavoratori che ruotano intorno all’universo mondo della Asl e per i quali le organizzazioni hanno richiesto maggiore attenzione e tutela".

"Tutti lavoratori che per lo svolgimento quotidiano delle proprie mansioni, durante la prima e seconda ondata - dicono - sono stati protagonisti di evidenti sacrifici e rischi, parimenti ai più celebrati operatori sanitari che, quanto meno, hanno ricevuto dalla Regione piccole forme di ristoro economico. Nulla è toccato agli operatori socio-sanitari, agli ausiliari e agli infermieri dipendenti delle diverse cooperative o società interinali che hanno lavorato, in numero cospicuo, fianco a fianco dei loro colleghi dipendenti Asl nella gestione della pandemia. Grazie anche al loro coraggio e al loro spirito di abnegazione il sistema ha tenuto".

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