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Università d'Annunzio protagonista nella ricerca sulla medicina prenatale

Studio internazionale dell'ateneo su integrazione tra ecografia e risonanza magnetica per la diagnosi di infezione congenita da citomegalovirus

L’università degli studi Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara è ancora una volta protagonista nel settore della ricerca sulla medicina prenatale. La Clinica ostetrica e ginecologica, diretta dal professor Marco Liberati, è autrice di uno studio internazionale, pubblicato su “Ultrasound in Obstetrics and Ginecology”, che rappresenta il risultato di una collaborazione tra i più importanti centri di medicina prenatale in Europa e Canada e che riporta come l’integrazione tra l’ecografia prenatale e la risonanza magnetica si associa ad un aumento dell’accuratezza diagnostica nella predizione dell’infezione congenita da citomegalovirus.

Lo studio è stato disegnato dal professor Francesco D’Antonio, specialista in Medicina e Chirurgia fetale, rientrato alla d’Annunzio, dove ha studiato e si è laureato, dopo un periodo di nove anni all’estero, tra Regno Unito e Scandinavia, ed il professor Massimo Caulo, docente di Diagnostica per immagini e radioterapia nonché direttore della Uoc di Radiodiagnostica al policlinico Santissima Annunziata di Chieti, ed ha visto il coinvolgimento attivo del dottor Danilo Buca, dirigente medico della Uoc di Ginecologia ed Ostetricia e la dottoressa Luigia Gentile, dirigente medico della Uoc di Radiologia.

La pubblicazione di questo studio testimonia la qualificata collaborazione scientifica tra la Clinica ostetrica e ginecologica dell’università d’Annunzio ed i più importanti centri internazionali interessati alla ricerca in Medicina prenatale ed alla Chirurgia fetale. L’attività di ricerca svolta a livello universitario è fortemente interconnessa con l’attività clinica del “Centro di medicina prenatale e gravidanza a rischio” del policlinico di Chieti, volta ad assicurare la migliore assistenza alle future madri ed al loro nascituro. Tra le sue attività, il centro di Medicina prenatale si occupa della gestione delle donne in gravidanza con infezione da citomegalovirus, in congiunzione con la Uoc di Neonatologia e Terapia intensiva neonatale diretta dal professor Diego Gazzolo e la Uoc di malattie Infettive diretta dal professor Jacopo Vecchiet.

“I risultati di questo studio - spiega il professor Francesco D’Antonio - dimostrano come l’integrazione tra ecografia prenatale e risonanza magnetica fetale aumenta l’accuratezza diagnostica di infezione congenita da citomegalovirus. Questo studio conferma inoltre che, contrariamente a quanto riportato in passato, la prognosi dei bambini con infezione congenita da citomegalovirus ed ecografia o risonanza magnetica nella norma, risulta ottima in una larghissima percentuale di casi”.

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