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"Università dell'Adriatico": il rettore Caputi traccia un bilancio e spiega perché vuole cambiare nome

Intervista al professor Sergio Caputi che racconta il suo primo anno da rettore dell'università d'Annunzio

Professor Caputi, lei è Rettore dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara da poco più di un anno, cosa c’è di nuovo e di interessante per chi vuole conoscere questo Ateneo?
La “d’Annunzio” è uno dei grandi Atenei d’Italia con i suoi 27.000 iscritti, con la sua grande offerta formativa che ha un ventaglio di 55 corsi di studio divisi nei suoi tredici Dipartimenti, con i suoi due Campus di Chieti e di Pescara e con tutto quello che l’ha ormai consolidato come importante realtà nell’ambito dell’alta formazione. In questo primo anno del mio mandato, tra le altre cose fatte e programmate c’è stato un ulteriore supplemento di attenzione, si speciale attenzione verso i nostri studenti.

In particolare cosa è stato fatto?  
Tra i primi provvedimenti adottati c’è stata la rimodulazione delle tasse. Abbiamo deciso l’esonero totale per chi ha un reddito ISEE al di sotto dei 15.000€ e, sul piano del merito, per chi si immatricolai con un voto di diploma di 100/100 e poi per i nostri studenti che conseguono crediti formativi con votazione media non inferiore a 20/30simi. Sono esonerati ovviamente gli studenti beneficiari o idonei di borsa di studio erogata dall’Azienda per il Diritto allo Studio. C’è anche un bonus di 150€ per chi ha un fratello o una sorella iscritto in uno degli Atenei abruzzesi. Mentre di recente è stata deliberata l’istituzione di uno speciale fondo di solidarietà per studenti che si vengano improvvisamente a trovarsi in condizioni di disagio economico. E non c’è solo questo. Penso che sia stato fatto tanto e che siano tanti a beneficiare di questi benefici>.

C’è altro?
C’è molto altro. Abbiamo tre biblioteche con assistenza digitalizzata, servizi amministrativi digitalizzati, dalla immatricolazione alla registrazione degli esami, dai piani di studio alle certificazioni, poi un servizio di assistenza per studenti disabili con un tutor dedicato altri servizi sempre gratuiti, come quello dell’ascolto psicologico e quello per i disturbi specifici dell’apprendimento. Il nostro Servizio Placement provvede a erogare misure di accompagnamento o inserimento al lavoro così come ai vari percorsi di tirocinio incrociano circa 800 aziende ogni anno. Ci sono naturalmente borse di studio per attività di collaborazione da parte degli studenti o per attività di tutorato e un collaudato sistema di interscambio didattico-scientifico con molte università estere attraverso il programma Erasmus che consente ormai a centinaia di studenti di vivere esperienze fondamentali in altre prestigiose realtà universitarie. Aggiungo che il nostro Centro Linguistico di Ateneo gestisce ottimi corsi di Italiano per stranieri ed è in grado di fornire le previste certificazioni linguistiche. Non è tutto perché abbiamo aperto un nuovo servizio, lo “Student Help Station”, che ha i suoi sportelli attivi nei nostri due Campus universitari. Sono i nostri punti di accoglienza avanzati dove c’è la bacheca on line per la ricerca degli alloggi, dove è possibile avere convenzioni speciali per le emergenze con la nostra Clinica Odontoiatrica che, lo ricordo, è una delle migliori d’Italia, dove gli studenti trovano il front-office per l’Erasmus, informazioni sulle tante convenzioni con le attività commerciali del territorio, l’assistenza per l’offerta formativa, per le immatricolazioni, le iscrizioni, i contatti con gli uffici di Ateneo, fino ai trasporti pubblici e alle informazioni sulle tante realtà del nostro meraviglioso territorio che è da sé stesso un grande valore attrattivo per chi vuole venire a studiare alla “d’Annunzio. E in più c’è anche un servizio di bike-sharing gratuito che è stato avviato con grande gradimento da parte dei nostri studenti tant’è che stiamo studiando soluzioni per potenziarlo ed estenderlo.      

Quindi una grande offerta formativa e una grande attenzione per gli studenti sono la garanzia per continuare ad essere un grande Ateneo ma lei ha speso spesso parole importanti anche per altri punti di forza di questa vostra realtà universitaria, li vuole sintetizzare?           
Infatti dicevo del nostro territorio e della sua invidiabile qualità perché è innanzitutto e soprattutto uno spazio inquadrato in uno scenario meraviglioso incorniciato dal mare e dai monti. Abbiamo una rete di trasporti che collega bene l’area metropolitana Chieti-Pescara con il resto d’Italia e del mondo intero, se solo si considera che abbiamo, proprio nell’area che si trova tra i nostri due Campus, l’aeroporto internazionale d’Abruzzo, snodi autostradali, linee ferroviarie, autostazioni e una efficiente rete di strade a scorrimento veloce. Chi vive qui può studiare tranquillamente e trascorrere il tempo libero avendo a mezz’ora di distanza piste da sci e la maggior concentrazione di parchi naturali d’Europa, il mare a pochi minuti e Città cariche di storia e di monumenti oltre a tutta quella offerta del divertimento rivolta ai più giovani. Il tasso di criminalità è basso e bassi sono i costi per vivere quotidianamente con prezzi calmierati sul fronte degli affitti e su quello commerciale, quello cioè della spesa quotidiana. Ecco perché siamo davvero un Ateneo sostenibile, un luogo dove è certamente utile ma anche molto bello studiare.

Un’ultima curiosità, se può rivelarla, è vero che state cambiando nome alla “d’Annunzio”? Cos’è che non va con Gabriele d’Annunzio? 
Assolutamente nulla, ci mancherebbe. Abbiamo deciso soltanto di aggiungere alla nostra denominazione, che resta tale, “Università dell’Adriatico”. Secondo noi è utile a far capire che la nostra dimensione e la nostra ambizione, fondata anche su quel che è emerso anche nel corso di questa intervista, sono ambizioni decisamente più grandi del solo territorio metropolitano e regionale dove sono e restano saldissime e vive le nostre profonde radici. Università dell’Adriatico significa non solo che da molti anni siamo un importante riferimento per questa e per tutte le regioni del centro sud ma che siamo già un ponte verso la sponda balcanica dell’Adriatico, che è la porta dell’oriente oltre dell’intero bacino del Mediterraneo. Ma qui siamo già con un piede nel futuro della prossima intervista
 

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