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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Sindaci e parlamentari si mobilitano per salvare i tribunali di Vasto e Lanciano

Chiedono subito la proroga al 2024 per scongiurare la chiusura dei due tribunali in provincia di Chieti e di quelli di Sulmona e Avezzano, nell'Aquilano

Parlamentari, sindaci e ordini degli avvocati si mobilitano per scongiurare la chiusura dei tribunali, definiti "minori" - a Lanciano, Vasto, Avezzano e Sulmona -  prevista nel settembre 2022.

Chiedono "subito la proroga al 2024, poi la riforma della geografia giudiziaria per salvare i tribunali di Lanciano e Vasto, in provincia di Chieti, e di Sulmona e Avezzano, in provincia dell'Aquila, da una sciagurata chiusura".

L'appello dei primi cittadini di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto e dei quattro presidenti dei rispettivi Ordini forensi, Franco Colucci, Luca Tirabassi, Vittorio Melone e Silvana Anna Vassalli è stato condiviso dai parlamentari abruzzesi Camillo D'Alessandro, Stefania Pezzopane, Carmela Crippa, Andrea Colletti, Luigi D'Eramo, Daniela Torto, Antonio Zennaro e Luciano D'Alfonso intervenuti in una videoconferenza.

È il sindaco di Lanciano Mario Pupillo  a fare il punto: "I deputati hanno assicurato il massimo sostegno alla battaglia in difesa dei tribunali abruzzesi attraverso un efficace gioco di squadra per convincere il governo ad accogliere le istanze di salvaguardia dei quattro tribunali, con la soluzione anche per il personale. L'unità di intenti, infatti, è sostanziale in primis per spuntare l'ammissibilità degli emendamenti e poi per superare l'ultimo ostacolo. L'obiettivo - rimarca Pupillo - è di guadagnare altri due anni di vita per i tribunali, quindi fino al 14 settembre 2024, per poi concentrarsi sulla definitiva riforma della geografia giudiziaria che tenga conto dei territori e delle esigenze dei cittadini dell'Abruzzo meridionale".

Secondo Pupillo nel caso di Lanciano, che oltre ad essere quello di più antico insediamento dei quattro tribunali è il presidio di riferimento di 41 Comuni e della Val di Sangro "sarebbe un'autentica follia lasciare questo territorio senza un tribunale, per l'importanza sociale, economica e finanziaria che il comprensorio rappresenta per tutto l'Abruzzo".  

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