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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Lanciano

"Trasporto disabili, costi a carico delle famiglie senza un congruo preavviso"

Protestano a Lanciano gli utenti dei comuni dell'Ambito sociale 11 Frentano. Portinari (Angsa): "Rincari pesanti, c'è chi è costretto a rinunciare a questi servizi"

“Il costo del trasporto disabili a carico delle famiglie da un giorno all'altro”. Protestano le famiglie delle persone disabili residenti nei comuni dell'Ambito distrettuale sociale n.11 “Frentano”. Questa mattina una rappresentanza di genitori ha incontrato in comune, a Lanciano, la dirigente Giovanna Sabbarese e alcuni sindaci. Dell'Ecad n.11 fanno parte, oltre a Lanciano che è capofila, i comuni di Fossacesia, Castel Frentano, Frisa, Mozzagrogna, Rocca San Giovanni, San Vito Chietino, Santa Maria Imbaro e Treglio, che hanno approvato in consiglio comunale il nuovo regolamento per l'accesso al servizio di trasporto disabili.

“Alcune famiglie hanno ricevuto tra il 28 e il 29 giugno la lettera dell'ente”, sostiene Alessandra Portinari, presidente dell'Associazione nazionale genitori persone con autismo (Angsa), “in cui venivano informate delle novità sull'accesso al trasporto disabili a partire dal 1° luglio. Tra queste il requisito di non essere in possesso di un mezzo di trasporto idoneo familiare o acquistato con i benefici della legge 104. In questo caso il trasporto disabili diventa a pagamento, come anche l'assistenza domiciliare. Queste comunicazioni, che annunciano la compartecipazione delle famiglie a questi servizi, sono arrivate a scadenza, e neanche a tutti, le famiglie non hanno avuto il tempo per organizzarsi”.

Alla riunione a Lanciano si sono presentate 14 famiglie, ma quelle coinvolte sono molte di più. “Una famiglia di Frisa si è vista interrompere il trasporto da un giorno all'altro, il 1° luglio, senza aver ricevuto la lettera ufficiale”, racconta ancora Portinari, “questi genitori si sono ritrovati senza poter far fare riabilitazione al proprio figlio in un centro di Chieti, non scelto da loro, ma indicato della Asl. Ora per usufruire del servizio dovrebbero pagare 400 euro al mese perché, essendo fuori dal territorio d'ambito, i costi sono più alti. Nel frattempo hanno rinunciato all'assistenza domiciliare, non potendo sborsare altri 270 euro. È vergognoso, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, che le famiglie vengano caricate con queste spese, senza un preavviso di almeno un mese. Credo sia l'unico caso in Italia”.

Le famiglie non resteranno con le mani in mano. “Abbiamo chiesto ai sindaci di tornare in consiglio ed eliminare questi criteri di accesso”, afferma Portinari, “giovedì pomeriggio avremo un nuovo incontro con la Sabbarese, i centri di riabilitazione e i gestori del trasporto per cercare una soluzione per quanto riguarda la compartecipazione di un euro a chilometro, affinché sia un costo non individuale, ma condiviso dagli utenti che fanno lo stesso percorso. Chiederemo anche un incontro all'assessore Nicoletta Verì e a tutti i sindaci dell'Ambito 11. Vogliamo un trasporto disabili equo per tutti”.

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