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Unesco: la transumanza diventa patrimonio dell'umanità

La decisione è stata approvata oggi all'unanimità dai 24 Stati membri del Comitato intergovernativo

Il comitato del patrimonio mondiale dell'Unesco, riunitosi oggi a Bogotà, ha proclamato la transumanza patrimonio culturale immateriale dell'umanità.

L'antica pratica pastorale di migrazione stagionale del bestiame lungo i tratturi e verso condizioni climatiche migliori è presente ancora oggi nel Centro e nel Sud Italia, dove sono localizzati i Regi tratturi - partendo da Amatrice e Ceccano nel Lazio ad Anversa degli Abruzzi e Pescocostanzo in Abruzzo, da Frosolone in Molise, Rivello in Basilicata, Lacedonia e Zungoli in Campania a San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e Monte Sant'Angelo in Puglia. Si tratta di una tradizione che affonda le sue radici fin nella preistoria e si sviluppa in Italia anche tramite le vie erbose dei 'tratturi' che testimoniano, oggi come ieri, un rapporto equilibrato tra uomo e natura e un uso sostenibile delle risorse naturali.

La decisione è stata approvata oggi all'unanimità dai 24 Stati membri del Comitato intergovernativo.

"La notizia del riconoscimento Unesco inorgoglisce ed impreziosisce non solo la storia e la lunga tradizione abruzzese, ma tutto il popolo abruzzese - commenta l'assessore regionale al Turismo, Mauro Febbo - la transumanza da sempre racchiude, rappresenta e racconta il nostro passato, le tradizioni abruzzesi più genuine ed autentiche. Oggi con questo importante e fondamentale riconoscimento conferito abbiamo un valido strumento per promuovere le nostre tante e innumerevoli bellezze naturali presenti sul e nel percorso della transumanza a partire dalle tradizioni culinarie, artigianali, culturali ed artistiche. Abbiamo lavorato in questi mesi perché il percorso entrasse a pieno titolo nel Piano Strategico del Turismo proprio attraverso cammini specifici".

Il voto positivo dell’Unesco – evidenzia la Coldiretti Abruzzo – certifica il valore della tradizionale migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che, insieme ai loro cani e ai loro cavalli, si spostano dalla pianura alla montagna, percorrendo le vie semi-naturali dei tratturi, con viaggi di giorni e soste in luoghi prestabiliti. Un riconoscimento importante che conferma il valore sociale, economico, storico e ambientale della pastorizia che coinvolge in Italia ancora 60mila allevamenti nonostante il fatto che nell’ultimo decennio il “gregge Italia” sia passato da 7,2 milioni di pecore a 6,2 milioni perdendo un milione di animali. Il riconoscimento tutela un’attività ad elevato valore ecologico e sociale poiché – continua la Coldiretti – si concentra nelle zone svantaggiate e garantisce la salvaguardia di ben 38 razze a vantaggio della biodiversità del territorio, che rappresentano un patrimonio di biodiversità il cui futuro è minacciato da un concreto rischio di estinzione".

La candidatura della "Transumanza. Il movimento stagionale del bestiame lungo gli antichi tratturi nel Mediterraneo e nelle Alpi", avanzata nel marzo 2018 dall'Italia come capofila insieme alla Grecia e all'Austria, è stata coordinata a livello internazionale dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e ha visto il coinvolgimento diretto delle comunità italiane afferenti alle Regioni di Puglia, Basilicata, Campania, Molise, Lazio, Abruzzo, Lombardia e alle province di Trento e Bolzano.

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