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Tragedie familiari nell'Aquilano, l'appello del sindaco di Ari ai concittadini: "Non sentitevi mai soli e confidatevi, siamo una comunità"

Salerno, come primo cittadino di una piccola comunità, invita chi vivesse un momento difficile a "parlare con un famigliare, un amico, col medico, col parroco, ma anche col sindaco", per farsi aiutare a superare gli ostacoli

Hanno lasciato sgomenti l'Abruzzo e l'Italia intera le due tragedie famliari accadute nell'Aquilano negli ultimi due giorni. Venerdì, la scoperta di quattro persone morte a Tempera, dove sembrerebbe che il medico Carlo Vicentini abbia ucciso la moglie e i due figli, per poi togliersi la vita. Ieri, a Celano, la morte di una donna dopo la caduta dal balcone con il figlioletto, ricoverato in gravi condizioni. 

Dietro questi due episodi di cronaca, parrebbero esserci storie di malessere personale. Per questo, il sindaco di Ari Marcello Salerno, colpito da quanto accaduto, ha lanciato tramite la sua pagina Facebook una appello ai suoi concittadini.

"Oggi - ha scritto - L’Aquila e la nostra regione erano su tutti i telegiornali nazionali con due vicende così tragiche che ci colpiscono, ci sconvolgono, ci lasciano senza parole, senza spiegazioni. Due storie diverse, di un padre e di una madre, accomunate evidentemente da un tormento interiore che nessuno conosceva".

"Come sindaco di una piccola comunità che potrebbe considerarsi una grande famiglia - è l'appello di Salerno - mi sento di dire a tutti i miei concittadini di non sentirsi mai soli nei momenti di difficoltà, di confidarsi, di non aver paura o vergognarsi nel farsi aiutare. Parlare con un famigliare, un amico, col medico, col parroco ma anche col sindaco. Siamo una comunità anche per questo e sentirsi uniti aiuta a superare ogni difficoltà.

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