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Obbligo del dispositivo di ricerca in valanga per le escursioni in montagna, il tavolo regionale dice sì

L'obiettivo è anche l'acquisto del dispositivo Recco per elicotteri da parte della Regione Abruzzo, che diventerebbe la prima regione appenninica ad esserne in possesso

Il tavolo per la sicurezza in montagna dice sì alla modifica della legge regionale per introdurre l'obbligo di possesso del kit Artva, il dispositivo per la ricerca in valanga, per le discipline di alta quota. 

Un provvedimento di cui si parlava da tempo e che si è reso necessario dopo i numerosi incidenti, alcuni anche con esiti tragici, sulle montagne abruzzesi. 

Nel corso dell’incontro del tavolo riunito dall'assessore regionale allo Sport Guido Quintino Liris, sono state esaminate diverse tematiche, a cominciare dalla sicurezza in montagna nel periodo invernale e in quello estivo. Sono stati proposti “gate” o punti informativi nelle zone montane di maggior afflusso nei periodi estivi, che fungano da filtro per limitare le escursioni da parte di cittadini non correttamente equipaggiati.

“È necessario farsi trovare preparati alla gestione dell’aumento di flusso di appassionati e frequentatori delle montagne abruzzesi, soprattutto in vista del post covid”, dice l'assessore. 

Inoltre, l'esponente della giunta Marsilio ha rappresentato la possibilità di acquisto del dispositivo “Recco” per elicotteri da parte della Regione Abruzzo, che diventerebbe la prima regione appenninica ad esserne in possesso.

“Lo scopo – afferma Liris – è quello di far diventare l’Abruzzo pioniera delle regioni appenniniche sia nei sistemi di sicurezza (obbligatorietà kit Artva e dispositivo Recco per elicotteri), sia con corsi di formazione che permettano di stimolare la cultura della montagna e quindi la possibilità di viverla con consapevolezza. Come assessore con delega al Patrimonio, ho dato la piena disponibilità ad una sede per il Cai e il Soccorso Alpino nel capoluogo di regione, e ho sposato l’idea di incentivi economici per l’acquisto di kit e per i corsi di formazione".

Nel corso dell’incontro, è emersa anche l’importanza di riproporre in Abruzzo il modello già esistente nelle regioni alpine che prevede il pagamento di un ticket per imprevisti di natura non sanitaria.

“Il pagamento del ticket – spiega ancora Liris –  al pari di quello che avviene nei pronto soccorso, può essere un deterrente efficace per disincentivare avventure non consapevoli”.

Oltre alle tematiche di natura tecnica, il tavolo ha deciso di istituire due giornate di formazione, una ad inizio estate e l’altra ad inizio inverno, sotto il coordinamento della Protezione Civile regionale, con l’obiettivo di avvicinare la popolazione abruzzese alle istituzioni e alla cultura della montagna.

Si è parlato anche della recente tragedia di Forme di Massa d’Albe, costata la vita a quattro escursionisti avezzanesi. “Una vicenda – ha commentato l’assessore Liris – che ha portato tutti noi ad una altalena di sentimenti che sono andati dalla fiducia iniziale alla disillusione, fino alla disperazione finale. Quanto accaduto a Forme deve essere d’insegnamento e stimolo per le istituzioni, anche per mantenere unito il sistema di soccorso che ha trovato, proprio in Abruzzo, un unicum nazionale di operatività e sinergia fra i vari corpi di soccorso". 

Seduti al tavolo il direttore dell’Agenzia regionale di Protezione Civile, Mauro Casinghini, delegati del prefetto e del questore dell’Aquila, carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco, 9° reggimento alpini, Club alpino italiano, Soccorso alpino e speleologico regionale, guide alpine, università dell’Aquila ed esperti del settore.

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