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Tariffe irrigue alle stelle: si mobilita il comitato "Bonifica sostenibile"

Il presidente Gabriele Trovarelli promette battaglia nei confronti del consorzio che ha aumentato il costo della contribuenza irrigua di 3,7 milioni di euro negli ultimi sei anni

Una petizione per chiedere alla Regione di bloccare i rincari dei canoni del consorzio di bonifica Centro. Il comitato "Bonifica sostenibile" presieduto da Gabriele Trovarelli promette battaglia nei confronti del consorzio che ha aumentato il costo della contribuenza irrigua di 3,7 milioni di euro negli ultimi sei anni.

"Il consorzio di bonifica Centro - dice Trovarelli - dopo sette anni di commissariamento versa in una situazione paradossale che impatta tutti i contribuenti: ci ritroviamo le tariffe aumentate del 100%, per alcuni fino al 200%, senza che ci sia una giustificazione legittima, con i canoni più che raddoppiati raggiungendo anche la cifra folle di 300 euro per ettaro. Mentre in sei anni la contribuenza di quarantamila utenti viene gravata di 7 milioni di euro, i disservizi e le interruzioni di erogazione sono sotto gli occhi di tutti. Il motivo? Gli aumenti non vanno a migliorare il servizio fornito ma sono utilizzati per altre e diverse finalità di bilancio. Il Consorzio non ha manifestato alcuna volontà di eliminare gli impressionanti aumenti delle tariffe applicate ed addirittura ne paventa di ulteriori per l'anno 2023".

Il consorzio è commissariato da sette anni: da giugno 2021 il commissario è il funzionario regionale Mario Battaglia.

Il comitato ha impugnato davanti al Tar le delibere del 2022 che sancivano gli aumenti: "Siamo giunti alla fase finale del giudizio: il 24 marzo il Tar dovrà pronunciarsi nel merito - spiega Trovarelli - ma l'azione giudiziaria da sola non è sufficiente e, in ogni caso, non garantirebbe la rimodulazione delle tariffe per il 2023".

Ora è partita la petizione da inviare al presidente della Regione Marco Marsilio "che - fa sapere Trovarelli - ha una precisa funzione di garanzia e controllo istituzionale sull'operato del consorzio stabilita dalla legge regionale 45/2019. Nella petizione segnaliamo le criticità della gestione commissariale dell'ente e come il contributo che grava su ciascuno di noi viene calcolato in totale difformità alle norme di legge, con un sistema tariffario che genera entrate per coprire le perdite che il consorzio registra per la gestione dei depuratori e per i mancati incassi milionari da parte del Comune di Chieti e di Aca".

Sulla pagina Facebook del Consorzio è possibile accedere alle info per firmare la petizione.

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