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Slitta la riapertura del nido comunale: protestano i genitori a Lanciano

Ritardi nell'individuazione della cooperativa che gestirà il servizio. L'assessore Palmieri: "Faremo un affidamento temporaneo". Verna (Azione): "Disservizi senza precedenti"

Avrebbe dovuto riaprire oggi, 12 settembre, il nido comunale “L'Arcobaleno” ma, tre giorni prima, il Comune ha avvisato le famiglie che il servizio riprenderà solo il 26. Al momento non è stata ancora individuata la cooperativa che gestirà la struttura. Un fulmine a ciel sereno per mamma e papà che, dovendo lavorare, non sanno a chi affidare i bambini (il nido accoglie bimbi tra 3 mesi e 3 anni) per altri 15 giorni.

Il nido del quartiere Santa Rita ha rischiato, in realtà, di non riaprire. «C'era il rischio di dover trasferire le 7 educatrici del nido di Marcianese, “Il Sorriso”, che sono dipendenti comunali, nella struttura di Santa Rita», spiega l'assessore alla pubblica istruzione, Angelo Palmieri, «e non avremmo potuto tenere insieme circa 60 bambini. Ma il rischio è sventato poiché “Il Sorriso” conserverà la sede attuale almeno fino a fine anno».

Il nido “Il Sorriso” è destinatario, infatti, di un finanziamento di oltre 1 milione di euro per la ricostruzione ex novo. Ma la conferma dal Ministero è arrivata solo il 7 settembre, così nell'incertezza il Comune ha sospeso il bando per la gestione del nido di Santa Rita. Adesso si correrà ai ripari con un affidamento temporaneo, ma l'avviso è in via di preparazione da parte degli uffici. «Al momento la data del 26 è quella più certa, perché di mezzo ci sono anche le feste», spiega Palmieri, «ma ho chiesto agli uffici di accelerare i tempi».

«La motivazione accampata dall'assessore Palmieri per giustificare lo slittamento della riapertura del nido comunale “L'Arcobaleno” non ha i piedi per camminare», interviene Giacinto Verna, consigliere comunale di Azione ed ex assessore alla pubblica istruzione, «negli ultimi anni non ricordo disservizi tal, nemmeno nel periodo più difficile, 2020-21, nel pieno della pandemia. Negli ultimi mesi, invece, quello che era un fiore all'occhiello del Comune è venuto meno: problemi con la cooperativa e relative dimissioni da parte di alcune storiche educatrici, carenze e adesso anche un clamoroso ritardo nella riapertura».

«Se c'era effettivamente incertezza sulla tempistica del finanziamento per il nido “Il Sorriso” - continua Verna - a maggior ragione non si doveva fare il bando per la gestione dei prossimi due anni, partito in estate e poi saggiamente sospeso dagli uffici, ma scegliere direttamente un altro percorso, ovvero la gestione temporanea, cosa che stanno facendo solo adesso. Poi, non avendo espletato alcuni passaggi quali la progettazione della demolizione, la gara d'appalto e l'affidamento dei lavori che deve avvenire entro marzo 2023, come poteva pensare l'assessore che la ricostruzione de “Il Sorriso” sarebbe partita già da settembre? È molto più sicuro, a questo punto, che i lavori partano nella prossima primavera. Del resto il Comune non ha inserito nel bilancio 2022 nemmeno i soldi per l'abbattimento dell'edificio, condizione essenziale per ottenere il finanziamento. Le scuse addotte, quindi, non stanno in piedi. La responsabilità è politica», sostiene il consigliere di Azione, «e ha creato disservizi alle educatrici che non lavorano e alle famiglie che contavano di poter portare i bambini al nido fin dai primissimi giorni di settembre. Come consigliere comunale chiedo all'amministrazione un impegno ulteriore affinché si possa riaprire il nido prima del 26».

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