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Sit-in davanti ad Amazon di San Salvo, ma l'azienda appaltatrice dei lavoratori "tagliati" è commissariata

Filcams Cgil Chieti, accanto ai dipendenti durante il picchetto, promette: «La vicenda non finirà con la manifestazione di oggi»

Si complica la situazione per i 9 lavoratori della vigilanza non armata dello stabilimento Amazon di San Salvo che si sono visti non rinnovare il contratto dall'azienda appaltante Urbe vigilanza di Roma spa del gruppo Cosmopol spa, azienda che però è stata di recente commissariata.

Ma facciamo chiarezza: i 9 lavoratori dipendono in realtà dalla Cosmopol Servizi Integrati Spa, che ha sede ad Avellino, conta circa 1.500 addetti e si occupa di vigilanza non armata (portierato e guardiania), e fa inoltre parte della ben più ampia Cosmopol spa.

La stessa Cosmopol Servizi Integrati Spa, ma non tutto il gruppo, è stata recentemente posta sotto commissariamento, disposto dal Gip di Milano su richiesta del pubblico ministero Paolo Storari della Dda (direzione distrettuale antimafia), con l'ipotesi di sfruttamento della manodopera per paghe inferiori a 5 euro netti l'ora, ritenuti quindi non idonei a garantire una vita serena e dignitosa.

Una vicenda in cui, per ovvi motivi, non può intervenire l'azienda Amazon, dal momento che i lavoratori dipendono dalla società Urbe Vigilanza di Roma e quindi dal gruppo Cosmopol.

Con un'azienda commissariata, quindi, hanno ora a che fare i 9 lavoratori e la Filcams Cgil Chieti, che nella mattinata di oggi, giovedì 21 settembre, hanno organizzato un picchetto davanti ai cancelli dell'azienda Amazon e uno sciopero nelle ore mattutine.

Sono queste le armi messe in campo per cercare di ottenere chiarimenti e risposte dalla Cosmopol riguardo agli interrogativi dei 9, anzi dei 10 lavoratori, perché ai dubbi dei dipendenti a cui non è stato rinnovato il contratto si aggiungono anche quelli di un dipendente, posto in ferie forzate, il cui contratto scade nel mese di ottobre e al quale non sono state fornite comunicazioni riguardo al suo futuro lavorativo.

Il sindacato ha quindi organizzato un presidio nella mattinata di oggi, giovedì 21 settembre, dinanzi allo stabilimento Amazon di San Salvo e proclamato contestualmente uno sciopero cui hanno partecipato più di 5 lavoratori di turno nella mattina, che però sono stati prontamente rimpiazzati da Cosmopol, che ne ha inviati altri 5 giunti da Roma.

«Aspettiamo una risposta - dice Daniela Primiterra della Filcams Cgil Chieti - perché i lavoratori a cui non è stato rinnovato il contratto servivano nell'organico, non erano in esubero. Ieri abbiamo anche provveduto a comunicare la loro messa a disposizione, in questo modo avranno precedenza in caso di future assunzioni».
Ora, di conseguenza, le nuove assunzioni sono bloccate per quanto riguarda il personale di servizio di vigilanza non armata.

Cosmopol spa, a detta di Daniela Primiterra, non ha contattato finora né i lavoratori né il sindacato. E allora abbiamo provato a contattarla noi, ma con esito negativo, perché un nastro registrato lascia in continua attesa il chiamante.

E intanto, la Filcams Cgil Chieti non sembra disposta a cedere e continua a chiedere chiarimenti, assicurando che «la vicenda non finirà con la manifestazione di oggi». 

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