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Lo sfogo dell'ex ginnasta: "Pesavo 30 chili, ma mi facevano salire sulla bilancia anche due volte al giorno"

Alice Aiello racconta gli anni in cui gareggiava a Chieti. La società Armonia d’Abruzzo, dispiaciuta, si difende dalle accuse: "Valuteremo di agire per vie legali"

Bufera nel mondo della ginnastica in questi giorni, culminato con il commissariamento dell'accademia internazionale di ginnastica ritmica di Desio dopo le denunce presentate dalle ex atlete. Un vaso di Pandora scoperchiato da tantissime ginnaste ed ex ginnaste che ultimamente stanno testimoniando le umiliazioni subite per via del proprio peso e i problemi che hanno dovuto affrontare da ragazzine.

Tra queste c’è anche Alice Aiello, 21 anni, di Catania, ginnasta a Chieti dal 2013 al 2016.

“Avevo 11 anni e mezzo quando decisi di trasferirmi a Chieti per realizzare i miei sogni, mia mamma e mia sorella vennero con me per non lasciarmi sola, mentre mio papà continuava a lavorare e a venirci a trovare ogni mese – racconta in un lungo post a testimonianza della sua esperienza - . All’inizio tutto rose e fiori, poi iniziarono i primi problemi, che io troppo piccola, non riuscivo neanche a capire, ma i miei genitori si… pesavo si e no 30 chili quando mi trasferii li ma già dal primo momento, come per prassi, mi fecero salire sulla bilancia… io ho avuto la fortuna di essere stata sempre magra di natura, ma ogni giorno anche 2 volte al giorno venivo pesata lo stesso. Sapevo di essere magra ma tutte le mattine avevo l’incubo delle conseguenze che potevano avere quei 100 grammi in più sulla bilancia e più passavo il tempo in quella palestra e più il mio corpo si ammalava senza che io me ne rendessi conto”.

A 14 anni, dopo i suoi unici dieci giorni di vacanza estivi, Alice ingrassa due chili. “Invece che 36 kg tornai in palestra che ne pesavo 38kg ,mi aspettava la solita “pesata” ma ero sicura che sarebbe andata bene perché ero cresciuta in altezza, invece mi sbagliavo, mi hanno mandato a correre fuori dal palazzetto sotto al sole finché non sono tornata al peso di partenza.  Pensavo che la mia mente fosse forte, pensavo che sarei riuscita a superare tutto,ma anche li mi sbagliavo”.

L’ex ginnasta racconta anche che per lei era diventato un incubo andare a scuola, la ragazza durante la permanenza teatina aveva frequentato la scuola secondaria di primo grado al Convitto Gb Vico e il liceo scientifico “Masci”: “Per le mie allenatrici la scuola doveva essere vietata, non sarei mai diventata una brava ginnasta se continuavo ad andare scuola, il 90% delle mie compagne aveva accettato questo compromesso e si era trasferita alla scuola privata, io ero rimasta una delle poche a continuare a frequentare le scuole statali, fu l’inizio del mio tormento, ogni giorno, ogni ora mi veniva ricordato che non sarei mai arrivata da nessuna parte se continuavo a frequentare il liceo”.

Nel frattempo Alice ha problemi legati alla crescita. “A 14 anni il mio corpo ha smesso di crescere, rimanevo piccola – scrive ancora - , mentre le altre diventavano sempre più alte.I miei genitori si preoccuparono e mi fecero controllare. La lastra al polso indicava che la mia età ossea era rimasta quella di una bambina di 9 anni (quando ne avevo quasi 15) e le analisi per gli ormoni della crescita erano totalmente sballate. Continuavo a mangiare bene, mia mamma mi ha sempre aiutata in questo, ma la mia mente, tartassata ogni giorno, aveva deciso di bloccarsi, senza che io lo capissi. Ho iniziato a soffrire di mal di testa, prima una volta ogni tanto poi sempre più frequenti fino ad averli tutti i giorni. Ero una bambina molto educata ma soprattutto chiusa, mostravo agli altri sempre il sorriso anche quando stavo morendo dentro, per questo i miei genitori nonostante la preoccupazione continuavano ad appoggiarmi e a proteggermi nella mia scelta di continuare. A 15 anni non riuscivo più a nascondere tutto quello che provavo dietro un sorriso e decisi di scrivere una lettera a mia mamma, perché non riuscivo a voce a dire tutto quello che mi stava succedendo. Da lì i miei non dubitarono un attimo e mi portarono via da quello che per me era diventato un inferno”.
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Alice inizia una nuova vita a Fabriano, viene curata e arriva a pesare 45 chili. Ritrova la serenità grazie alla sua famiglia.
l messaggio di Alice Aiello si conclude così: “Tutto questo per dire alle bimbe e alle ragazze che amano questo sport che i problemi ci saranno sempre, non è uno sport facile, ma non siete sole, chiedete aiuto, io quando finalmente ho deciso di farlo ho ritrovato la mia felicità. Alla fine ho smesso perché ormai a 18 anni sentivo che era più importante seguire i miei principi piuttosto che sottostare alle dinamiche che ci sono dietro a questo sport meraviglioso che purtroppo però vive in un mondo marcio. Cercate sempre la vostra felicità, mai quella degli altri”.

La società Armonia d’Abruzzo si è detta fortemente sorpresa e dispiaciuta dalle affermazioni dell’ex tesserata e, confidando nelle strategie messe in atto dagli organi federali, si dice pronta anche a valutare di agire per vie legali per difendersi dalle accuse.

Nel frattempo, dopo le notizie emerse in questi giorni sugli organi di stampa in tutta Italia e in attesa degli accertamenti nelle sedi competenti, il presidente della Federazione Ginnastica d’Italia con una delibera d’urgenza ha assunto alcuni provvedimenti a salvaguardia delle atlete e degli atleti che prevedono una stanziamento complessivo di 120 mila euro in due anni: il primo punto prevede il commissariamento dell’Accademia Internazionale di Ginnastica Ritmica a Desio, il provvedimento prevede di determinare la composizione dell’Ufficio del Safeguarding Office per mettere a disposzione dei tesserati che ne faranno richiesta dieci psicologi/psicoterapeuti specializzati nello sport, scelti all’interno di un apposito albo.

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