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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il “sentiero della libertà” arriva a Casoli: ad attenderlo la storia riscoperta di "Peppino" Verlengia, esempio di “resistenza umanitaria”

L’edizione di quest’anno è all’insegna del ricordo del professore Mario Setta. Sabato 14 maggio la XX edizione

La XX edizione della marcia internazionale “Sentiero della libertà” arriva a Casoli. Ad attenderlo la storia riscopertadi Peppino Verlengia, esempio di “resistenza umanitaria”

Sabato 14 maggio, alle ore 17, si tiene l’evento annuale che ripercorre la via di fuga degli ex prigionieri di guerra alleati e dei tanti giovani italiani decisi a raggiungere le linee anglo-americane nel sud Italia per continuare la lotta contro il nazifascismo. L’edizione di quest’anno è all’insegna del ricordo del professore Mario Setta, ex insegnante del liceo scientifico “Enrico Fermi” di Sulmona scomparso di recente: era considerato l’anima e il promotore del sentiero della libertà sin dalla sua prima edizione del 2000. Alcuni fa, infatti, commentando il lungo lavoro di ricerca intrapreso da Giuseppe Lorentini (dottorando in studi storici all'università degli studi del Molise) sulle vicende del campo di concentramento fascista di Casoli, Mario Setta aveva ben descritto il duplice ruolo del comune abruzzese negli eventi tragici dell’ultimo conflitto mondiale: “Casoli la libertà. Speranza e tragedia negli anni della Seconda guerra mondiale. Speranza per i prigionieri fuggiaschi dai campi di concentramento abruzzesi tragedia per i prigionieri nei campi di internamento fascisti”.

Il lavoro di Lorentini è riuscito a collegare le vicende degli internati con quelle degli ex prigionieri di guerra alleati. Infatti, l’avvocato Fortunat Mikuletič, tra i reclusi del campo fascista di Casoli, ci ha lasciato una vivida testimonianza della sua esperienza di internato pubblicata postuma con il titolo esemplare di “Internatitis” (dall’editore GoriškaMohorjevadružba, 1974). Ed è proprio durante l’attenta disamina di quest’opera che Giuseppe Lorentini ha ridato voce e considerazioni alla storia della famiglia Verlengia, alle quali l’autore dedica ben cinque capitoli del suo libro. Di questo nucleo famigliare, Fortunat Mikuletič ricorda con particolare affetto e gratitudine il signor Giuseppe, chiamato affettuosamente Peppino, veterano della prima guerra mondiale. 

Nelle fasi concitate dell’autunno-inverno 1943-1944, il signor Giuseppe, il figlio Nicola, la figlia Liliana e la moglie Costanza De Petra, offrirono disinteressato aiuto agli internati del campo fascista di Casoli e un rifugio sicuro ai militari alleati evasi dai campi di prigionia italiani nei giorni successivi all’8 settembre 1943.

La storia di Peppino e della sua famiglia si va ad inserire in quell’arcipelago di storie abruzzesi di “resistenza umanitaria” tanto care a Mario Setta che amava raccontare in ogni suo incontro. 
A Casoli, ad attendere il sentiero della libertà, saranno presenti le figlie di Nicola Verlengia con le rispettive famiglie: l’amministrazione comunale conferirà loro una targa quale attestato di gratitudine a testimonianza del profondo altruismo dimostrato dalla famiglia Verlengia nei drammatici giorni dell’occupazione tedesca in Italia durante la seconda guerra mondiale.


 

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