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"La Asl deve sostenere le terapie per i bambini affetti da autismo": la sentenza del tribunale di Vasto

La onlus Autismo Abruzzo accusa la Asl di non rispettare le linee guida nazionali e si rivolge alla Regione

"Il direttore della Asl Schael non applica le norme nazionali e regionali per l'autismo". L'accusa arriva dalla onlus Autismo Abruzzo, a seguito di un recente pronunciamento del tribunale di Vasto, dove l'associazione, assistita dall'avvocato Gianni Legnini, ha chiesto alla Asl di occuparsi delle spese sanitarie. 

La sentenza ribadisce come ai bambini affetti da autismo, dunque bisognosi di cure urgenti, non possa essere imposto "l'onere di recarsi in strutture situate in luoghi distanti da quello di residenza", non solo perché costringerebbe i familiari a pesanti impegni economici, ma anche perché "sottoporrebbe il minore, già gravato dalla patologia, al disagio e agli incovenienti di un gravoso spostamento quotidiano, con inevitabili ripercussioni negative sulle proprie abitudini di vita e su un equilibrio psico fisico già precario". 

E, ora, l'associazione sollecita la Regione, accusando "l’inadeguatezza dell’azione del manager nell’applicazione delle norme nazionali e regionali. Siamo certi che il presidente Marsilio ricorderà bene l’impegno da lui preso in campagna elettorale a favore delle persone con autismo. Furono 8 le domande alle quali lui rispose, unitamente agli altri candidati. Purtroppo ad oggi nessuna di quelle risposte è stata attuata nella nostra regione. La pandemia solo in parte può giustificare tutto questo, specie quando si è di fronte ad incapacità conclamate".

Il caso riguarda una minore Asperger che, a causa delle liste di attesa per la presa in carico da parte di centri convenzionati, ha iniziato il trattamento in un altro centro. Il tribunale ha stabilito che le spese vengano sostenute dalla Asl, "in quanto l’interruzione del trattamento in atto potrebbe, con alta probabilità, essere di pregiudizio alla salute della minore e vanificare i risultati fino ad ora raggiunti".

"La tutela effettiva del diritto alla salute - dice ancora il tribunale - richiede che la Asl si adoperi per garantire la piena accessibilità alle cure delle persone richiedenti estendendo il numero dei ricoveri autorizzati e accreditati presso strutture convenzionate che assicurino la prossimità del servizio oppure accollandosi i costi economici di terapie domiciliari, a nulla rilevando la constatazione della presenza in ambito del territorio regionale di altre strutture convenzionate ugualmente idonee al trattamento dell’autismo".

Si è, inoltre, osservato che “nell’ottica di un equo bilanciamento tra il diritto costituzionalmente garantito alla salute della persona e l’interesse pubblico alla preservazione delle risorse finanziarie dello Stato, il primo, di derivazione costituzionale, deve stimarsi preminente rispetto al secondo, il quale ha una connotazione essenzialmente economica.”

"Le osservazioni poste dal legale della Asl - accusa Autismo onlus - ancora una volta sono risultate lesive del diritto alle cure dell’utente e ancora una volta espongono il diritto alle cure prioritario rispetto alla gestione economica. Nonostante tutto questo la Asl insiste nel porre limitazioni e condizioni all’erogazione delle prestazioni, esponendo la Pubblica Amministrazione a costi aggiuntivi destinati sempre a cadere sui cittadini".

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