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"Sanità pubblica al collasso": la Cgil attacca l'assessore regionale Verì

Il sindacato contesta le azioni intraprese dalla Regione per l’abbattimento delle liste d’attesa

"Il quadro che è sotto i nostri occhi è quello di una sanità pubblica al collasso, con medici che continuano a dimettersi e a fuggire dal servizio pubblico, con carenze in organico, mobilità passiva e una sanità territoriale mai partita".

In una nota, la segretaria di Cgil Abruzzo e Molise, Alessandra Tersigni contesta l'operato della Regione sul tema dell’abbattimento delle liste d’attesa.

"Il 10 luglio scorso l’assessora regionale alla Salute della Regione - dice Tersigni - ha annunciato un investimento complessivo di oltre 5 milioni e mezzo di euro. L’obiettivo è il recupero delle prestazioni rinviate a causa della pandemia, in primis delle prestazioni chirurgiche, di specialistica ambulatoriale e degli screening oncologici.

Peccato che la 'ricetta' proposta alla collettività dall’assessorato si sostanzi in misure inadeguate e non strutturali: aumento dell’orario di servizio del personale dipendente che si traduce in un incremento dell’utilizzo degli straordinari per personale sanitario già al collasso, assunzioni di nuovo personale a tempo determinato, e quindi di nuova precarietà, un maggiore coinvolgimento delle strutture private accreditate, ergo, più risorse alla sanità privata".

Secondo la segretaria "le liste di attesa e la mobilità verso altre regioni, sono lo specchio di un sistema che va affrontato con politiche adeguate e universalistiche, capaci di mettere la struttura sanitaria pubblica in grado di erogare correntemente e nel rispetto dei tempi di attesa le prestazioni dovute. Non è più rinviabile un investimento straordinario in termini di risorse, personale stabile, professionalità e tecnologie".

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