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"La nostra sanità è malata, idee per il San Camillo e l'ex Inam", lettera aperta al sindaco di Chieti

Il "decano ospedaliero" Augusto D'Achille si rivolge al sindaco Ferrara con un'analisi della situazione ospedaliera e chiede iniziative per le strutture sanitarie

Una lettera aperta indirizzata al sindaco di Chieti da un "decano opedaliero assunto nel 1955". A inviarla è il cittadino di Chieti, Augusto D'Achille e il tema riguarda la situazione sanitaria a Chieti.

Una sanità che nella provincia è, secondo D'Achille "drammatica sotto tutti gli aspetti: dall’inadeguatezza dei locali del nosocomio al parcheggio dello stesso, dal depotenziamento delle specialità alla mancanza di primari, di attrezzature importanti come l’acceleratore lineare indispensabile per il trattamento dei tumori, alla corruzione di sanitari di fama internazionale, dalla dismissione ingiustificabile del Distretto sanitario allo scalo senza prevederne il trasferimento dei servizi, alla non introduzione della tele-medicina, all’irrazionale trasferimento dei prelievi per il laboratorio analisi dall’ospedale al SS. Annunziata, per citarne solo alcune delle carenze rilevanti".

Nella sua lettera Augusto D'Achille sottolinea la "mancanza di dirigenti qualificati, sia nel settore amministrativo che tecnico,  determinante per il degrado in atto. Il disordine amministrativo dei servizi determina inevitabilmente il lassismo, l’irresponsabilità, il disinteresse dei lavoratori a tutti i livelli, con gli inevitabili danni che ne conseguono".

Nello specifico il cittadino mette in evidenza la totale assenza di "un coordinamento dei servizi, per cui ogni reparto, ogni ufficio, ogni struttura agisce autonomamente senza tenere minimamente conto del disagio che ne consegue per gli utenti. Un’analisi a parte si impone per le forniture, per l’enorme patrimonio edilizio abbandonato e in dissesto, del cui danno nessuno risponde".

Sulla seduta consiliare sul tema sanità preannunciata dal consiglio comunale di Chieti per D'Achille "si sa molto poco. Probabilmente sarà avviato uno scontro politico con i pescaresi i quali hanno saputo depotenziare tutti gli ospedali da Vasto al teramano per incrementare il loro nosocomio. La guerra non ha mai nè vinti nè vincitori. La speranza e l’augurio che mi viene spontaneo di manifestare è che il Consiglio disponga una analisi accurata della situazione gestionale della Asl da una parte e dall’altra che formuli il suggerimento e l’invito alla Asl e alla Regione di come possano essere utilizzati i tre ospedali e l’ex Inam prima che crollino".

Infine il cittadino avanza delle proposte riguardo le strutture presenti in città. "Il Ss. Annunziata potrebbe accogliere in aggiunta ai servizi in atto, un ospedale di prossimità per i cronici, un centro di alta specializzazione per la prevenzione di tutte le patologie invalidanti e un ospedale oncologico. Gli ospedali San Camillo, Pediatrico ed ex Inam, invendibili, potrebbero essere utilizzati solo per accogliere tre nuove facoltà universitarie non presenti nel centro Italia"

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