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Disertato l'incontro sull'emergenza idrica, la furia dei cittadini di Chieti: "Mancanza di rispetto e disinteresse"

L'assenza di Aca, Ersi e Regione all'incontro organizzato dal Comune sulla mancanza dell'acqua ha scatenato un coro di proteste fra i comitati e gli esponenti politici

La riunione sull'emergenza idrica disertata stamani da Aca, Ersi e Regione ha fatto montare la furia dei teatini. Sono migliaia i cittadini che da mesi, se non anni, vivono situazioni di grave disagio a causa delle continue chiusure idriche, non sempre annunciate precedentemente. Se in estate erano le sorgenti a causare il razionamento idrico, le chiusure proseguono anche ad autunno inoltrato: questa settimana, ne sono previste due. 

Tornano sul piede di guerra le organizzatrici della protesta dell'estate scorsa contro l'emergenza idrica. Già due settimane fa, Elda Capriotti, Liliana Esposito e Assunta Ronca avevano scritto una lettera al sindaco Diego Ferrara e all'Aca. Ora, tornano a rivolgersi all'azienda acquedottistica, ma anche all'Ersi e alla Regione. 

Riferendosi alla riunione saltata per l'assenza dei rappresentanti dei soggetti coinvolti, scrivono: "La cosa in parte ci meraviglia, ma soprattutto ci delude. Il problema dell’acqua a Chieti è annoso e gravissimo e la cittadinanza nei vari anni e nelle varie richieste, fatte a voi organi specifici, si è vista spesso recapitare le solite promesse elettorali senza nessun tipo di intervento".

Ricordano poi il consiglio straordinario di settembre quando, "per l’ennesima volta, abbiamo ricevuto una promessa che, in base all’ultimo sollecito, ha visto già uno slittamento di un mese. Ricordo - scrive Capriotti - che questi lavori che in sede del consiglio straordinario avrebbero avuto un termine a dicembre 2021, furono promessi ai cittadini ad agosto 2020, con termine dicembre 2020. La mancata messa in opera, ha creato ulteriori disagi alla popolazione teatina, che durante tutta l’estate ha visto limitato il proprio diritto a un bene primario".

"In occasione di una Pec di un anno fa (12 marzo 2020) alla Regione Abruzzo - ricorda ancora la portavoce del comitato - la sottoscritta riceveva primar che le responsabilità andavano attribuite a Comune ed Aca e di rivolgere a loro il nostro problema. Oggi si è constatato che in realtà le responsabilità hanno eco più ampia e vedono coinvolti vari enti tra cui anche la Regione Abruzzo, che il Comune di Chieti ha convocato per far partire il tavolo tecnico e che al pari degli altri due enti ha disertato l’incontro senza fornire validi motivi".

Le firmatarie parlano di "gravissima mancanza di rispetto nei confronti della cittadinanza teatina che ha, come tutti, contribuito ad eleggervi nostri rappresentanti. Il Comune di Chieti, nella persona del sindaco Diego Ferrara - incalzano - non si sta tirando indietro, ma continua a ricevere porte in faccia. A questo punto saremo noi a chiedere il perché di questo mancato appuntamento. Non eravate forse in grado di fornire risposte? Degli 85 milioni di euro che dovrebbero sistemare la situazione idrica regionale, quanti andranno a beneficio della città di Chieti che continua a soffrire per questo disservizio? Cito, a tal proposito, le zone di via Montegrappa e via Montello o strada Fosso Paradiso, che da mesi soffrono di questa riduzione diurna e di chiusura notturna. Ricordo che lo Scalo soffre di chiusure notturne da ben 40 anni, raramente abbiamo avuto acqua di notte e quasi per resilienza non ce ne accorgiamo, ma al pari di tutti oggi ne pretendiamo l’erogazione". 

Il capogruppo di Chieti Viva Giampiero Riccardo, fra i primi promotori del consiglio comunale straordinario sull'emergenza idrica, invita i colleghi di minoranza, ma anche quelli di maggioranza, a "sostenere e sottoscrivere una richiesta di convocazione della commissione consiliare preposta per condividere come Consiglio un percorso comune, rafforzando anche la posizione dell'amministrazione". 

I consiglieri dei gruppi Partito Democratico, La sinistra con Diego, lista Ferrara sindaco e Chieti per Chieti parlano invece di "scortesia istituzionale da parte di soggetti che sono i soli capaci di dare una risposta concreta e circostanziata a tante domande che da mesi la cittadinanza porge sulla situazione, ma anche un brutto gesto di disinteresse nei confronti della nostra comunità”.

“Un consiglio comunale intero - ricordano - riunitosi straordinariamente perché il tema richiedeva una grande attenzione, ha chiesto a tutti e tre questi soggetti di attivarsi affinché l’emergenza non dovesse ripetersi più - riprendono - ma fino ad oggi nulla è successo, né qualcuno si è presentato a spiegare che cosa si stava facendo e qual era lo stato dell’arte in merito agli impegni presi. Avevamo specificato che il consiglio non doveva ridursi a una passerella o a una gentile concessione da parte loro, ma doveva essere un impegno su fatti concreti e soprattutto tangibili per rispondere alla legittima necessità di acqua, nonché alle richieste di chiarimenti dei cittadini. Ci avevano rassicurato sui lavori programmati, sulla programmazione e progettazione degli interventi e che attraverso noi avrebbero informato gli utenti fiaccati dalla mancanza di acqua per lavarsi, mangiare, curare i propri malati, nonché provati dalla grande pazienza dimostrata finora, nonostante i disservizi che non figurano in bolletta".

"Non presentandosi - concludono - Aca ha disatteso tutti gli impegni presi, farlo senza preavviso è uno sgarbo nei confronti di un sindaco che mai ha fatto mancare correttezza e serietà istituzionale e umana in questa vicenda e nei rapporti fra enti”.

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