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Ritardi nell'acquisto dei macchinari per i pazienti oncologici: il Comune scrive alla Asl e si schiera con le associazioni

Nella lettera si chiede conto dei tempi, ormai non più rinviabili, per ricominciare a trattare i casi al Santissima Annunziata. Sollecitazioni alla Regione anche dalla consigliera Stella

Amministrazione e associazioni fanno fronte comune contro le lungaggini burocratiche per l'acquisto di Tac e acceleratore lineare. Dopo l'incontro dello scorso novembre e la sottoscrizione alla petizione, il sindaco Diego Ferrara e l'assessore alla Sanità Giancarlo Cascini hanno deciso di dare supporto attivo alle associazioni che rappresentano i pazienti oncologici. 

L'amministrazione, infatti, ha inviato una lettera alla direzione generale della Asl, per avere notizie sull’iter relativo all’acquisto dell’acceleratore lineare e della Pet Tac fissa da destinare al percorso oncologico del Santissima Annunziata. L'iniziativa è stata illustrata stamane nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato, oltre al sindaaco e all'assessore Cascini, la presidente della commissione Sanità Gabriella Ianiro, Federico Gallucci e Patrizia Bonora, in rappresentanza delle associazioni di malati e famigliari di malati che hanno anch’esse firmato la lettera, ossia La gente d’Abruzzo, Gaia, Lory a colori, Isa, Il popolo di Chieti, Azione Parkinson Abruzzo Odv, Amici per la vita.

“Nella lettera - spiega Ferrara - chiediamo risposte più circostanziate su tempi e procedure per l’acquisizione di questi importanti strumenti di diagnostica e trattamento di delicatissime patologie. Sappiamo che i finanziamenti per procedere sono stati acquisiti dalla Regione Abruzzo e vorremmo che si velocizzasse l’iter dell’acquisto, per impedire ai nostri pazienti fragili di andare in altri ospedali. Sappiamo anche che la Asl sta approntando la dislocazione a Ortona e Lanciano dei reparti di Dermatologia e Odontostomatologia - che in quanto reparti universitari dovrebbero invece restare in città, ma ciò purtroppo non sta accadendo, con grande disagio per gli utenti. Infatti, la chirurgia di Dermatologia ha centinaia di appuntamenti di persone già in lista di attesa per melanomi, epiteliomi, patologie che non possono aspettare. Così come deve restare a Chieti l’Odontostomatologia, oggi temporaneamente ospitata dall’università, ma che qui storicamente cura anche i pazienti disabili, perché questi non siano costretti ad andare in altri ospedali. Chiaro che i ritardi sulla strumentazione e queste dislocazioni danno il sospetto di una spoliazione progressiva del nostro ospedale, ma senza avere retropensieri, voglio confidare nella buona fede della dirigenza Asl, affinché porti certezze per il territorio teatino e perché la situazione venga chiarita e risolta al più presto”.

“Anomalo che un’amministrazione comunale debba intervenire – aggiunge l’assessore alla Sanità Giancarlo Cascini -  La Asl è un’azienda che deve produrre servizi, ci sembra strano che si comporti come il titolare di una squadra di calcio che resta in serie B per non pagare l’iscrizione alla A. Per restare in metafora: noi abbiamo operatori di serie A, ma abbiamo eccellenze in chirurgia che non possono operare e altre in campo medico che lo fanno fra difficoltà continue. Per questo, è indispensabile che la Asl faccia chiarezza, la nostra intenzione non è arrivare a uno scontro, chiediamo che vengano risolti dei problemi importanti, tenendo conto delle prime esigenze dei cittadini. L’acceleratore attiene a un servizio di oncologia di cui a Chieti abbiamo un’ottima filiera: c’è un progetto esecutivo per l’acquisto, abbiamo i soldi e gli operatori per recuperare gli investimenti facendolo lavorare a regime, bisogna solo mettere mano alle pratiche".

"Sono iter precedenti all’emergenza covid ed è necessario agire perché quando il virus sparirà, resteranno tutte le altre patologie da affrontare, al meglio e in tempi stretti – aggiunge  la presidente della Commissione Sanità Gabriella Ianiro – perché, anche a causa del Covid, la malattia sta aumentando. La radioterapia è specifica del trattamento oncologico, ma la Pet ha impieghi ulteriori, per l’Alzheimer, per la diagnostica pediatrica e altre patologie, una soluzione va trovata”.

“Se la pubblica amministrazione ha la possibilità di potenziare delle eccellenze che ha sul territorio, perché dobbiamo curarci o curare i nostri cari altrove?", si chiede Federico Gallucci dell’associazione La Gente d’Abruzzo. 

Le associazioni hanno chiesto un incontro al direttore generale della Asl Thomas Schael, con cui "iniziare una interlocuzione costruttiva per capire a che punto è l’iter per l’acceleratore lineare. La tac a servizio dei laser è obsoleta, comprarne una di ultima generazione costa sui 400.000 euro: si tratta di una minima spesa rispetto a quanto si spende impiegando male le risorse, senza ottimizzare la nostra radioterapia. Cosa possibile, invece, se si vince la burocrazia, perché sappiamo che ci sono oltre 2 milioni di euro che dal Governo sono stati inviati da tempo alla Regione e alla Asl di Chieti allo scopo, grazie a un’istanza dell’onorevole Amato, ma mentre altre regioni hanno ottemperato, speso e messo in funzione i macchinari, potenziando i loro reparti, questo non è successo in Abruzzo, a Chieti. Per questo, se non avremo risposte, chiederemo anche al Prefetto di essere ricevuti e andremo oltre, anche in Procura perché i malati non possono aspettare”. 

“Siamo nei reparti come volontari, oltre che come associazioni che danno voce ai malati – racconta Patrizia Bonora, dell'associazione Gaia - Potenziando il reparto, si potrebbe anche potenziare il numero di utenti, ad esempio con una Pet non mobile, ma fissa e in reparto, si potrebbe arrivare a 5 giorni di operatività contro i 2 di oggi, il costo sarebbe così ammortizzato in breve. Il trasferimento altrove oltre a creare disagi ai malati e alle famiglie, impoverisce il nosocomio, inspiegabilmente”.

Intanto la consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Barbara Stella, continua a chiedere alla Regione risposte chiare sulle attività sospese nella Radioterapia oncologica teatina. 

"È l’ennesima conferma - attacca - della mancanza di una adeguata programmazione nella gestione ospedaliera regionale. Il malfunzionamento di un macchinario ha costretto la sospensione del servizio di Radioterapia per i nuovi malati oncologici. Pare che la Asl stia provvedendo a risolvere il problema per ripristinare le attività, ma è urgente un rinnovamento dell’intero parco macchine, obsoleto da tanti anni, per il quale risultano disponibili fondi del ministero della Salute per l’acquisto di tre acceleratori lineari per tre Asl abruzzesi, comprensivi di lavori. È necessario, quindi, che tutti i passaggi amministrativi si svolgano velocemente, per rendere la Radioterapia di Chieti in grado di essere pienamente operativa il prima possibile”.


Mi viene il dubbio - incalza - che l’ospedale Santissima Annunziata sia in fase di depotenziamento progressivo a causa anche dell’inerzia e la scarsa attenzione che la giunta Marsilio ha nei riguardi della sanità teatina. La Cardiochirurgia, dopo essere passata alla ribalta per le vicende giudiziarie, ancora oggi dopo diversi mesi, è priva di un primario e quindi di una guida stabile. Pare che il reparto di Dermatologia a breve sarà trasferito all’ospedale di Ortona, privando ulteriormente la città di Chieti di un importante servizio sanitario. E non dimentichiamo la chiusura del distretto sanitario di base di via Delitio a Chieti Scalo; oltre un anno fa, il centrodestra dichiarava che in poco tempo sarebbe stato restituito alla cittadinanza: ad oggi, invece, il territorio è ancora privo del distretto sanitario e gli unici a pagarne le conseguenze sono i cittadini”.

"Pertanto - conclude la pentastellata - chiedo nuovamente alla giunta Marsilio e alla Asl di passare dagli annunci ai fatti concreti, di impegnarsi attivamente per ampliare l’offerta del servizio sanitario e non per limitarla, monitorando e garantendone la piena funzionalità, evitando di intervenire sempre in urgenza o dopo che si verificano dei disservizi. Sono necessari atti di programmazione chiari e che mirino a garantire la tutela della salute di tutti i cittadini e in tutte le realtà territoriali, se davvero è loro intenzione garantire il diritto alla salute dei cittadini abruzzesi”.

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