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Rinviate le elezioni al Consorzio di bonifica sud: protestano gli agricoltori del Sangro-Aventino

Il rinnovo del consiglio dei delegati era previsto per il 27 novembre. Il comitato civico SàFà: "Quali vantaggi per il settore dal prorogare di un altro anno il commissariamento?"

Il comitato civico SàFà esprime tutto il proprio disappunto per l’ennesimo rinvio delle elezioni indette il 27 novembre 2022 per il rinnovo del consiglio dei delegati del Consorzio di Bonifica sud. Per la terza volta nel giro di pochi anni le elezioni sono state prima indette e dopo rinviate dal consiglio regionale d’ Abruzzo su esplicita richiesta delle associazioni di categoria.

“La situazione è davvero ai limiti della realtà – dice il comitato SàFà - I consorziati del territorio vivono da anni i disagi gestionali di un ente oramai non più in grado di svolgere in maniera efficiente e sostenibile i servizi per i quali era stato fondato: fornire acqua di irrigazione per il comparto agricolo. Le enormi carenze infrastrutturali dell’ente, la mancata manutenzione delle linee, l’incapacità negli ultimi decenni di programmazione e progettazione, hanno arrecato danni enormi e difficilmente recuperabili  ad un settore già fortemente in difficoltà. Oggi investire in agricoltura in provincia di Chieti è molto più difficoltoso rispetto ad altre zone di Italia, proprio per le condizioni pessime in cui versano le infrastrutture del Consorzio e per la mancata sicurezza di avere sempre acqua a disposizione per le proprie colture”.

“Dinanzi agli evidenti effetti dei cambiamenti climatici che comportano necessità di acqua anche nei mesi autunnali e per colture che fino a qualche tempo fa potevano essere coltivate anche in asciutto – si sottolinea in una nota - il nostro comitato civico si augura che sia la politica regionale sia le associazioni di categoria si sveglino dal torpore in cui sembrano esser precipitati e si rimbocchino le maniche per risolvere questa difficile situazione. Nell’anno in corso i consorziati hanno subito aumenti dei canoni di oltre il 30%, giustificati dal rincaro del costo dell’energia e molto probabilmente anche nel 2023 verranno nuovamente ritoccate le tariffe con altri aumenti. D’altronde il nostro Consorzio forse è uno dei pochi in Italia ad avere come unica e sola entrata per il proprio sostentamento il canone dei contribuenti. Non un investimento fatto per autoprodursi parte dell’energia utilizzata per rifornire le linee irrigue, non un investimento fatto per cercare di efficientare intere zone in cui i terreni sono ancora riforniti con infrastrutture costosissime (in termini di energia utilizzata) obsolete e fatiscenti quali le canalette costruite negli anni '60 con misto di cemento ed amianto. In questo periodo inoltre la Regione Abruzzo si sta apprestando a scrivere il bando per il rinnovo della concessione delle grandi acque di derivazione del lago di Bomba e Sant’Angelo e noi agricoltori del Sangro-Aventino sappiamo benissimo quanti disagi ha arrecato e arreca ancora oggi al mondo agricolo il vecchio gestore”.

“Ebbene in una situazione così complicata e difficile, davvero non riusciamo a comprendere le reali ragioni che hanno portato le associazioni di categoria a chiedere nuovamente il rinvio delle elezioni – rimarca il comitato civico - Vorremmo chiedere loro quali vantaggi abbia apportato agli agricoltori questo lungo periodo di commissariamento tanto da chiedere un altro anno di proroga. Non ci risultano miglioramenti nei buchi di bilancio dell’ente, non ci risultano investimenti e manutenzioni ordinarie sulle linee di fornitura idrica, non ci risulta ad oggi nessuna intercettazione da parte del nostro Consorzio di fondi del Pnrr destinati all’efficientamento degli impianti irrigui (difficile intercettare fondi se non si presentano progetti). Risultano a bilancio dell’ente soltanto le circa 15.000 euro di spese già effettuate con determina  del direttore generale n. 96 del 10 giugno 2022 per indire le elezioni del 27 novembre”.

“Vorremmo inoltre chiedere alle associazioni di categoria in quale maniera hanno deciso di richiedere il terzo rinvio in pochi anni – continuano gli agricoltori riuniti in SàFà - hanno interrogato con pubblici incontri i propri associati per fare questa richiesta a Regione Abruzzo, oppure i vertici provinciali e regionali hanno fatto questa scelta nelle loro segrete stanze? Hanno davvero richiesto il rinvio delle elezioni a nome di tutti gli associati che rappresentano o per lo meno che dovrebbero rappresentare? Noi del comitato civico SàFà riceviamo tutt’altre richieste da parte del mondo agricolo del Sangro-Aventino: gli agricoltori desiderano un servizio irriguo degno degli investimenti e del duro lavoro che effettuano tutti i giorni ed esigono soprattutto il desiderio di tornare a libere e democratiche votazioni del consiglio dei delegati per affidare nuovamente la gestione dell’ente a persone elette dai consorziati stessi. Come comitato civico  accogliamo inoltre favorevolmente l’interessamento di alcuni consiglieri regionali sullo sperpero di risorse pubbliche utilizzate per l’organizzazione delle elezioni purtroppo rinviate, ma non possiamo contemporaneamente non ricordare che alcuni di quei consiglieri sedevano nei banchi del governo regionale anche quando nel novembre 2018 ci fu il primo rinvio delle elezioni. Per questo chiediamo alla politica regionale tutta meno strumentalizzazioni e titoli ad effetto e più atti concreti per risolvere i problemi”.

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