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Appalto mensa scolastica annullato, slitta ancora l'udienza del Tar: la decisione a nuovo anno scolastico già iniziato

I giudici amministrativi si pronunceranno a ottobre sull'annosa questione della refezione ed è probabile che da settembre sarà ancora una volta la ditta Ladisa a occuparsi del servizio

Era attesa per lo scorso marzo, ma la decisione del tribunale amministrativo regionale sulla mensa scolastica di Chieti si farà attendere ulteriormente. L'udienza sull'annosa questione dell'appalto annullato, che ha portato ad affidare il servizio al vecchio gestore Ladisa, infatti, è stata rinviata al prossimo 14 ottobre. 

Ossia più di un anno dopo la prima decisione del Tar che bloccò l'appalto assegnato nell'estate 2021 alla Consorzio appalti Italia, scatenando una serie di problemi, ritardi, proteste e tentativi del Comune di trovare una soluzione che non penalizzasse troppo gli scolari. 

E, ancora una volta, all'ente non resta che attendere la decisione della giustizia amministrativa, che arriverà, se i tempi verranno rispettati, ad anno scolastico già iniziato. È dunque verosimile che, alla prima campanella dell'anno scolastico 2022/2023, sarà ancora una volta la ditta Ladisa a servire i pasti agli alunni teatini, a meno che non si decidesse di far ripartire il servizio più tardi, in attesa del pronunciamento dei giudici.

Intanto, oltre a un appalto bloccato e al rischio di ulteriori disagi per le famiglie, indipendenti dalla gestione pubblica del servizio, resta il nodo dei lavoratori: la società che si era aggiudicata la refezione scolastica, infatti, ne aveva ottenuto la gestione per cinque anni. Ma, ancora per diversi mesi, non si conosceranno le sorti del consorzio e dei lavoratori. 

A ottobre 2021, pochi giorni prima della partenza del servizio, una serie di ricorsi aveva bloccato l'appalto e le famiglie erano state autorizzate a far portare il pranzo "al sacco" in classe, in attesa di una soluzione a lungo cercata dal Comune, compresa l'ipotesi di un affidamento diretto a una società terza. Fra proteste dei genitori e polemiche delle opposizioni politiche, a fine novembre, finalmente, la ditta Ladisa aveva dato la sua disponibilità a tornare a occuparsi dei pasti degli studenti, anche se alcune famiglie avevano chiesto "libertà di scelta" fino all'udienza del Tar, prevista a marzo 2022.

Il 6 dicembre, poche settimane prima delle vacanze di Natale, a scuola erano tornati i pasti caldi dopo un'attesa durata mesi. Lo scorso marzo, c'erano state alcune segnalazioni e lamentele sulla qualità del cibo, poi rientrate dopo il confronto in commissione Mensa, la modifica al menù e il ripristino delle sub commissioni, formate anche dai genitori.

Nel frattempo, l'attesa udienza al Tar era stata rinviata a data da destinarsi e, ora, il prossimo round si giocherà addirittura fra quattro mesi.

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