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Martedì, 23 Aprile 2024
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La gestione di A24 e A25 torna allo Stato, Strada dei parchi: "La revoca è un sopruso contro il quale reagiremo"

Il decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri dispone l’immediato subentro dell’Anas nella gestione dell’autostrada. Il gruppo Toto annuncia di voler difendere in tutte le sedi Sdp, che dà lavoro a 1700 dipendenti

“Nessun inadempimento, la revoca è un sopruso contro il quale reagiremo”: così Strada dei Parchi SpA commenta la risoluzione della convenzione per le Autostrade Roma-L’Aquila-Teramo e diramazione per Torano-Pescara approvata dal Consiglio dei ministri.

In seguito all’informativa sulla gestione del rapporto concessorio dell’autostrada A24/A25, presentata dal Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, ieri il Consiglio ha approvato il decreto-legge che dà efficacia immediata alla risoluzione della convenzione del 18 novembre 2009, sottoscritta tra Anas S.p.A e Strada dei Parchi S.p.A. “Tale provvedimento – si legge nella nota del Ministero -  tiene conto degli esiti della procedura per grave inadempimento, attivata a dicembre 2021 dalla Direzione generale del Mims, in considerazione delle molteplici criticità riscontrate nella gestione dell’autostrada, compreso l’inadeguato stato di manutenzione”.

Il decreto-legge dispone l’immediato subentro dell’Anas nella gestione dell’autostrada che, per assicurare la continuità dell’esercizio autostradale, la quale “potrà avvalersi di tutte le risorse umane e strumentali attualmente impiegate, tra cui il personale di esazione, quello impiegato direttamente nelle attività operative e le attrezzature, automezzi e macchinari necessari ad assicurare il servizio”.

È inoltre previsto che l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa) avvii un piano di ispezioni per verificare le condizioni sicurezza dell’intera infrastruttura autostradale. Per gli utenti è esclusa ogni ulteriore variazione delle tariffe, che rimangono invariate per il futuro rispetto a quelle del 2017.

La replica di SdP

Ma Strada dei Parchi protesta contro quella che definisce una decisione immotivata. Per il gruppo Toto “si tratta di una scelta ritorsiva del tutto ingiustificata, sia per ragioni di procedura che di merito. Prima di tutto, perché giunge fuori tempo massimo, visto che SdP ha notificato in data 12 maggio c.a. ai ministeri delle Infrastrutture e dell’Economia la propria unilaterale decisione di avvio delle procedure per il recesso e la cessazione anticipata della concessione (ai sensi dell’articolo 11.11 della convenzione stessa), essendo venute definitivamente meno le condizioni minime in grado di garantire una efficace operatività in una condizione di equilibrio economico-finanziario. È dunque SdP che ha deciso di risolvere in via anticipata il contratto, la cui scadenza naturale è fissata al 2030, ed è a questa decisione che il Mims ha il dovere di rispondere attivando le procedure per definire l’indennizzo dovuto, come previsto dalla concessione medesima.

In secondo luogo - spiega ancora -  non sussistono le ragioni giuridiche per l’applicazione dell’art. 35, che anzi viola apertamente e senza giusta causa i contratti in essere. Intanto perchè SdP non è inadempiente – anzi ha provveduto a pagare in proprio interventi urgenti che non le competevano e ha sopportato il blocco delle tariffe dal 2015 – e nessuna sentenza, neppure di primo grado, ha mai condannato la Società o i suoi amministratori. Inoltre, le prove di carico ordinate da alcuni Tribunali abruzzesi a periti professionisti hanno accertato senza ombra di dubbio che non sussiste alcun rischio per le infrastrutture autostradali e dunque non è a rischio la sicurezza degli utenti”.

SdP era  divenuta titolare delle autostrade A24 e A25 nel 2002 vincendo una gara europea che lo Stato fece dopo aver preso atto due default delle società dell’Anas che gestivano i due tratti autostradali. Ora il gruppo annuncia di voler difendere in tutte le sedi "il proprio buon nome e gli interessi legittimi che rappresenta, che sono quelli di un gruppo italiano che garantisce lavoro a 1700 dipendenti e produce ricchezza pari all’8% del pil della regione Abruzzo".

Il decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri contempla, inoltre, misure per la regolazione dei rapporti con il concessionario decaduto in relazione all’indennizzo spettante in base alla normativa vigente, fatto salvo il diritto al di risarcimento dei danni a favore del Ministero.
 

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