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"Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” del lancianese Rapino vince il Premio Campiello

Il romanzo ha ottenuto 92 voti sui 264 inviati dalla Giuria dei Trecento Lettori Anonimi, con un ampio distacco sugli altri finalisti

Lo scrittore lancianese Remo Rapino, con il romanzo "Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” (minimum fax) ha vinto la 58esima edizione del Premio Campiello, concorso di narrativa italiana contemporanea organizzato dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto. Il libro vincitore, annunciato ieri sera sul palco di piazza San Marco, a Venezia, ha ottenuto 92 voti sui 264 inviati dalla Giuria dei Trecento Lettori Anonimi.

Al secondo posto si è classificato Sandro Frizziero con “Sommersione” (Fazi Editore), con 58 voti, al terzo Ade Zeno con “L’incanto del pesce luna” (Bollati Boringhieri) con 44 voti, al quarto Francesco Guccini con “Trallumescuro. Ballata per un paese al tramonto” (Scrittori Giunti) con 39 voti, e al quinto posto Patrizia Cavalli con “Con passi giapponesi” (Einaudi), con 31 voti. 

"Dedico questo Campiello a mio padre - ha detto l'autore abruzzese - che nasce nel 1926 e muore nel 2010 e lo faccio nascere e uscire dal mondo come Liborio. Questa sera mancava solo lui, avrei davvero voluto che ci fosse. Liborio è una voce che, raccontando se stesso, racconta un secolo di storia e lo fa da una periferia esistenziale e dà voce a quelli che non hanno voce, agli ultimi della fila, agli emarginati".

Classe 1951, nato a Casalanguida, ma da sempre a Lanciano, Remo Rapino è stato un insegnante di filosofia nei licei. Dopo la vittoria di Donatella Di Pietrantonio con "L'arminuta", nel 2017, il prestigioso premio letterario torna in Abruzzo. 

La finale di ieri sera, condotta dalla giornalista Cristina Parodi, si è aperta ricordando Philippe Daverio attraverso l’omaggio del presidente de La Fondazione Il Campiello Enrico Carraro e della Giuria dei Letterati: "Senza di lui la Giuria del Premio Campiello non sarà più la stessa. Al dolore della perdita si affianca il vivo ricordo della sua presenza, durante riunioni di giuria che diventavano anche incontri tra amici, in quello che lui definiva scherzosamente 'il circolo Pickwick'. L’ironia, l’autoironia, la leggerezza, l’umorismo, il gusto dell’aneddoto, il Witz instancabile, la curiosità intellettuale, la rarità di un personaggio pubblico che coincideva a tutti gli effetti con la persona privata, senza schermi e infingimenti: sono tutti doni che porteremo con noi e che colpivano chiunque avesse la fortuna di conoscerlo".

La Giuria dei Trecento Lettori Anonimi della 58esima edizione del Premio Campiello era così composta: 51,3% donne e 48,7% maschi, 20 casalinghe, 35 imprenditori, 102 lavoratori dipendenti, 88 liberi professionisti e rappresentanti istituzionali, 30 pensionati, 25 studenti.

Martedì 15 settembre,il vincitore sarà al Teatro Olimpico di Vicenza (insieme a Veronica Galletta, vincitrice dell’Opera Prima), per una serata nata dalla sinergia tra Fondazione il Campiello, la Biblioteca Bertoliana, il Comune di Vicenza e Confindustria Vicenza.

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