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Remembrance day, Ortona ricorda i caduti della Prima guerra mondiale

Cerimonia con gli studenti, presente l'ambasciatore canadese Elissa Golberg: quest'anno ricorre il 75° anno delle relazioni diplomatiche Italia-Canada

Ortona ha celebrato, questa mattina, il Remembrance day. Il giorno del ricordo, la commemorazione che si svolge nei paesi del Commonwealth, celebra l'armistizio che 104 anni fa pose fine alle stragi della Prima Guerra Mondiale e reso ancora più speciale quest'anno perché ricorre il 75° anno delle relazioni diplomatiche Italia-Canada.

La giornata di commemorazioni si è aperta alle 8.30 in piazza degli Eroi canadesi, dove sono state deposte le corone al monumento da parte dell'ambasciatore Elissa Golberg, dell'amministrazione comunale di Ortona e dal generale Stephen Kelsey, vice comandante del Joint Force Command della Nato di Lago Patria.

La mattinata è proseguita al cimitero canadese Moro River sulla collina di San Donato con la cerimonia organizzata dall'Italy Canadian College di Lanciano alla quale si sono uniti il prefetto di Chieti, Armando Forgione, le associazioni combattentistiche e d'arma, autorità militari regionali delle varie forze armate e una nutrita schiera di studenti provenienti da Ortona, Lanciano, Pescara e dall'istituto Saffo di Roseto degli Abruzzi.

"Mentre ci riuniamo in questa Giornata della Memoria - ha dichiarato la Golberg - , vorrei ringraziare il popolo di Ortona per aver continuato a onorare la memoria di tutti i canadesi che hanno combattuto per liberare l'Italia e di tutti coloro che sono morti o sono rimasti feriti, nel corpo o nella mente. In qualità di ambasciatrice del Canada in Italia, desidero che sappiate che il vostro impegno in tal senso significa molto e riflette pienamente la nostra duratura amicizia, di cui abbiamo costruito le fondamenta nel dicembre 1943".

"Quest'anno - ha aggiunto - commemoriamo la battaglia di Ortona in un momento di grave instabilità geopolitica, in cui ancora una volta sono tornate in Europa la guerra, la morte e lo sfollamento. È un duro promemoria del fatto che dobbiamo rimanere vigili, non solo per ricordare le guerre passate, ma anche e soprattutto per resistere all'aggressione e alla repressione e per agire in favore della giustizia, dei diritti umani e della pace. So che i nostri due paesi sono determinati a farlo insieme". 

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