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Il regolamento per la coprogettazione Comune-Terzo settore torna in aula alla prossima seduta

Il documento era stato approvato a dicembre, ma pochi giorni fa l'Anci ha emanato le linee guida, così si è deciso di ritirarlo per gli opportuni aggiornamenti

Sarà approvato in una delle prossime sedute del consiglio comunale il regolamento comunale per la disciplina per la co-progettazione nel rapporto fra amministrazione ed enti del terzo settore. Uno strumento di lavoro e di trasparenza per una branca amministrativa importantissima, qual è quella delle Politiche sociali, previsto nella seduta consiliare di ieri

“Avendo approvato a dicembre il Regolamento approdato in aula in questi giorni, ed essendo state emanate solo pochi giorni fa dall’Anci le linee guida sulla coprogettazione, d’accordo con il dirigente del settore, abbiamo deciso di ritirare il provvedimento per provvedere a fare riscontri e opportuni aggiornamenti - spiegano il sindaco Diego Ferrara e l’assessore alle Politiche Sociali Mara Maretti – Utilizzeremo un tempo congruo per rendere ancora più efficace il regolamento, che nasce come strumento importante per favorire la crescita del terzo settore e porre regole chiare perché il Comune possa stringere sinergie trasparenti ed efficaci con una serie di soggetti individuati dal provvedimento. Abbiamo voluto normare più analiticamente il rapporto tra Comune ed enti del Terzo Settore perché la programmazione e la progettazione, in comune, di servizi e interventi diretti a elevare i livelli di cittadinanza attiva fossero più spediti e trasparenti".

"Il regolamento - aggiungono -è finalizzato a disciplinare i principi fondamentali, i requisiti, criteri guida e le direttive da rispettare nell'ambito dei procedimenti di co-progettazione in materia di politiche sociali, fra l'amministrazione comunale e i soggetti del Terzo Settore. Le norme previste sono necessarie perché la coprogettazione fra Comune e partner del Terzo settore sia disciplinata e cristallina, un’esigenza talmente forte quella sentita dall’amministrazione, anche alla luce delle attività richieste dal Piano sociale distrettuale, che il regolamento stabilisce a monte anche i criteri di aggiudicazione. Gli ambiti di applicazione sono vari e vasti e attraversano un po’ tutta la programmazione sensibile, perché rivolta a produrre azioni a favore o sostegno di utenze vulnerabili, dal punto di vista economico, ma anche sociale e sanitario. Si tratta di una materia sfaccettata e sensibile, perché coinvolge anche il territorio nella progettazione, cosa non residuale, considerate le condizioni economiche dell’ente, ma proprio per questo abbiamo ritenuto fare un confronto più ampio anche con le linee guida appena uscite, per renderlo più stringente e rispondente alle nostre esigenze”.

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