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Raddoppio ferrovia: sopralluogo di Marsilio nelle zone interessate dal progetto, Chieti rivendica la "resistenza" dei territori [FOTO]

Il presidente è partito in treno da Pescara passando per Scafa, Alanno, Manoppello, Brecciarola, Chieti Scalo e San Giovanni Teatino, incontrando amministratori e cittadini

Da queste parti era atteso da almeno sei mesi, quando è iniziata la battaglia di Chieti, San Giovanni Teatino e delle vicine Manoppello, Alanno e Scafa, contro il progetto di raddoppio della ferrovia di Rfi. E finalmente, oggi, il presidente della Regione Marco Marsilio ha deciso di arrivare, proprio a bordo del tracciato su cui da, da progetto, dovrebbe passare l'alta velocità da Pescara a Roma. 

Il viaggio, documentato sulle Instagram stories del presidente, è partito di prima mattina dalla stazione di Pescara centrale. Regolare acquisto del biglietto, poi tutti a bordo sul treno regionale 4207 Ancona-Sulmona delle 8.25 fino alla stazione ferroviaria di Scafa-San Valentino-Caramanico, per poi raggiungere in macchina quella di Alanno e successivamente fare tappa agli scali ferroviari di Manoppello. Dopodiché, il tour è proseguito verso la stazione di Chieti Scalo, senza dimenticare il sopralluogo a Brecciarola, dove è prevista una deviazione della linea in direzione della rotatoria dell’Interporto. Infine, l'ultima tappa a San Giovanni Teatino, per poi fare ritorno al punto di partenza. Un itinerario pensato per fare sopralluoghi nelle zone interessate dal progetto di Rete ferroviaria italiana, che da almeno sei mesi si battono contro esprorpi e demolizioni, incontrare i cittadini e gli amministratori. 

Il presidente è stato accompagnato dal sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale con delega alle Infrastrutture Umberto D’Annuntiis, dal consigliere regionale Mauro Febbo, dal direttore generale della Regione Antonio Sorgi, dal direttore del dipartimento regionale Infrastrutture e Trasporti Emidio Primavera e dal dirigente regionale Paolo D’Incecco. Nell’occasione, sono intervenuti anche il responsabile del procedimento del progetto di Rfi Andrea Borgia e il progettista di Italferr Fabrizio Arduini.

“Sulla strategicità per l’intero Abruzzo di questo importante intervento infrastrutturale su ferro non ci sono dubbi – ha esordito il presidente Marsilio – e non è certo a caso che oggi ho voluto percorrere la tratta ferroviaria oggetto dei lavori per il potenziamento e la velocizzazione della Roma-Pescara. Infatti, proprio per questa prima tratta, che collega Pescara a Scafa, ci sono progetti pronti e, a tal proposito, sta proseguendo il dibattito pubblico. Inoltre, a breve la conferenza di servizi, almeno per una parte di questi lotti, sarà chiamata ad assumere delle decisioni”. 

Marsilio ha subito evidenziato la lentezza del treno su cui ha viaggiato: "Questa mattina abbiamo preso un treno a Pescara, alle 8:25, che è arrivato a Scafa dopo quasi un'ora raggiungendo una velocità media di appena 25 chilometri all’ora e che poi ha raggiunto Sulmona dopo un’ora e mezza di viaggio. Lo stesso tempo che si impiega con l’auto dal casello autostradale di Brecciarola alla barriera di Lunghezza. È chiaro che, con questi presupposti, questo treno non sarà mai un’alternativa credibile al trasporto su gomma. Inoltre - ha aggiunto, sono anche pochi i treni che percorrono questa linea e che fanno queste fermate. Invece, questa dovrebbe essere, in realtà, una metropolitana di superficie capace di andare avanti e indietro ogni 20-30 minuti per collegare Pescara Centrale, Pescara Portanuova, Pescara San Marco, San Giovanni Teatino a Chieti Scalo, Alanno e Scafa, e portare i cittadini a realizzare quella dimensione metropolitana di questo territorio che permetterebbe a chi vive all'interno di vivere comodamente, di poter lavorare anche nella grande città senza dover trasferire per forza la propria residenza. L'argomento principale, quando affrontiamo il tema del potenziamento di questa linea ferroviaria - ha concluso Marsilio - è come 'stappare' questa linea visto che, ad esempio, oggi abbiamo dovuto fare ben 15 minuti di sosta a Pescara Portanuova perché la linea è intasata e bisogna dare priorità ai treni a lunga percorrenza. Questo, però, oggi va a discapito del pendolarismo e finisce per danneggiare l’intero territorio”.

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