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Proteste per l'antenna 5G all'Acquabella, il Comune di Ortona: "Due dinieghi superati da una sentenza del Tar"

Residenti preoccupati per l'impianto che sorgerà in contrada San Donato. Tatone (Destra sociale): "Impatto ambientale ma anche per la salute pubblica". Il sindaco Castiglione: "Messe in campo tutte le azioni possibili per tutelare territorio e residenti"

«Antenna 5G su un terreno privato in contrada San Donato di Ortona, zona Acquabella, i cittadini vogliono risposte». Il segretario locale della Destra Sociale, Massimo Tatone, si fa portavoce del caso dell'antenna 5G che starebbe sorgendo in uno dei posti più belli di Ortona.

«Tra l’altro vicino alle abitazioni e con i residenti all’oscuro di tutto - afferma Tatone - un'antenna possiamo dire fronte mare, dove proprio l’Acquabella è l’inizio e il collegamento con la Costa dei trabocchi. In estate è una zona presa d’assalto dai turisti, un impianto del genere avrebbe un enorme impatto ambientale, ma il problema è anche di salute pubblica con i residenti sottoposti ad un campo magnetico h24. Per non parlare delle pessime ricadute se si volesse procedere ad uno sviluppo della zona».

«La domanda è perché proprio all’Acquabella? - chiede Tatone - Quanti saranno i volt/metri emessi dall’antenna? Perché i residenti non sapevano? Ma soprattutto quale sarà l’impatto sulla salute pubblica? Cosa sta facendo l’amministrazione comunale? Quando si parla di tutelare il territorio il colore politico va messo da parte. Il Comune di Ortona deve provvedere al nuovo piano antenne con le nuove leggi nazionali, ma deve soprattutto tutelare territorio e salute pubblica, ma a quanto vedo sulle tematiche ambientali serie c’è molta latitanza e silenzi».

Antenna 5G all'Acquabella-2

«La vicenda dell’installazione della antenna per la telefonia mobile, della società Iliad Italia spa in località San Donato, che in questi giorni sta destando le giuste e legittime preoccupazioni dei residenti - interviene il sindaco Leo Castiglione - è stata purtroppo lunga e tortuosa, coinvolgendo diversi enti fino ad arrivare a una sentenza del giudice amministrativo».

L’istanza per la richiesta di autorizzazione paesaggistica, ai sensi dell’art.146 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, per l’installazione di una stazione radio base di telefonia mobile è stata presentata il 17 settembre 2020 al Suap.

«Dopo tutti i passaggi burocratici del caso – sottolinea il sindaco Castiglione - e dopo il recepimento dei pareri degli altri enti coinvolti, nonostante il parere favorevole dell’Arta sull’impatto acustico e l’impatto elettromagnetico e quello favorevole della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per l’Abruzzo con le prescrizioni di misure compensative e di piantumazione alberi, in data 9 febbraio 2021 il Comune di Ortona ha comunicato alla ditta l’improcedibilità in quanto l’intervento proposto era in contrasto con quanto disposto dall’art.8 del regolamento comunale per la installazione di impianti per la telefonia mobile».

La società di telefonia mobile ha presentato ricorso al Tar Abruzzo sul diniego del Comune ottenendo il 29 maggio 2021 l’accoglimento dell’istanza cautelare ai fini del riesame dell’istanza di autorizzazione.

«Il Comune di Ortona dopo aver riesaminato tutto, come disposto dal Tar, ha confermato – spiega ancora il sindaco - in data 7 luglio 2021 a firma del responsabile del servizio e dell’allora dirigente ingegnere Milena Coccia l’improcedibilità dell’istanza. Ma successivamente in data 5 novembre 2021 il Tar Abruzzo ha disposto e chiarito che il riesame doveva riguardare anche il regolamento comunale per la installazione degli impianti di telefonia mobile da effettuare entro 30 giorni. Così l’amministrazione ha dovuto, per ottemperare alla sentenza, portare in consiglio comunale la modifica del regolamento in data 27 dicembre 2021 abrogando la parte che consentiva il diniego e in data 29 novembre 2022 il responsabile del servizio urbanistica ha dovuto concedere alla società Iliad Italia spa l’autorizzazione paesaggistica. Quindi come dimostrano anche tutti gli atti, l’amministrazione comunale ha messo in campo tutte le azioni possibili a tutela del territorio e dei residenti ma purtroppo la sentenza del Tar, unitamente ai pareri favorevoli espressi dagli altri enti, ha impedito all’amministrazione di continuare nel diniego».

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