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#Siamoaterra: Fipe Confcommercio scende in piazza anche a Vasto contro il nuovo Dpcm

Obiettivo della manifestazione nazionale è ribadire al Governo l’impellenza di aiuti concreti e istantanei per una categoria messa in ginocchio

Una protesta ordinata e silenziosa, ma al tempo stesso determinata. Sono scesi in piazza Rossetti, a Vasto, questa mattina, i rappresentanti della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) di Confcommercio Chieti, per ribadire al Governo l’impellenza di aiuti concreti e istantanei per una categoria messa in ginocchio dall’ennesimo Dpcm anti Covid 19.

La mobilitazione indetta da Fipe a livello nazionale, denominata “#Siamoaterra”, ha coinvolto 10 mila persone in 24 piazze d’Italia, con l’obiettivo di esprimere i valori economici e sociali della ristorazione e dell’intrattenimento italiano. La chiusura anticipata di bar e ristoranti, insieme alle misure restrittive adottate nei confronti di imprese di catering, banqueting e intrattenimento, rischia di infliggere il colpo di grazia a un settore sull’orlo del baratro fallimentare.

Per questo. imprenditrici e imprenditori di Fipe Confcommercio Chieti hanno, simbolicamente, apparecchiato per terra disponendo coperti rovesciati, per ricordare alla politica lo stato di emergenza nel quale versa il settore della ristorazione con 300mila posti di lavoro a rischio, 50mila aziende che potrebbero chiudere entro fine 2020 e 2,7 miliardi di euro bruciati solo per effetto dell’ultimo decreto. Una protesta pacifica e apolitica, come hanno tenuto a precisare gli esponenti della Fipe.

“Il decreto Ristori approvato dal Governo è un primo importante segnale che va apprezzato, ma dopo decine di provvedimenti che hanno avuto problemi a diventare realmente operativi, pensiamo ad esempio ai ritardi della cassa integrazione, il fattore tempo è essenziale - ribadiscono i rappresentati Fipe - per recuperare un po’ di fiducia nelle istituzioni. Se le risorse promesse non arriveranno sui conti correnti degli imprenditori entro i primi giorni di novembre, il Paese perderà una componente essenziale dell’agroalimentare e dell’offerta turistica che da sempre ci rendono unici al mondo”.

In prima fila nella protesta della Fipe, Marisa Tiberio, presidente provinciale Confcommercio Chieti. “La situazione è critica e la confusione innescata dai continui Dpcm non aiuta i pubblici esercizi e neppure il piccolo commnercio che è davvero allo stremo delle forze. La speranza - afferma Tiberio - è che arrivino aiuti concreti per la categoria perché, in caso contrario, in tanti non potranno più riaprire le proprie attività e gli sforzi profusi da tutti noi si riveleranno purtroppo inutili.”

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