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"Punire la propaganda fascista e nazista sul web": Anpi Chieti invita a firmare la proposta di legge

L'iniziativa è del sindaco di Stazzema, cittadina toscana dove nell'estate 1944 venne compiuta una delle peggiori stragi di guerra

L'Anpi Chieti Alfredo Grifone aderisce alla proposta di legge di iniziativa popolare presentata dal sindaco di Stazzema (Lucca) in Cassazione.

La proposta prevede che la propaganda fascista o nazista sul web venga punita in maniera più dura. In particolare, dice che "Chiunque propaganda i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. La pena è aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici". 

Il sindaco afferma che la legge proposta integra le due, già in vigore, di apologia del fascismo e ideologia nazista, la legge Scelba e la legge Mancini, rispettivamente del 1952 e del 1993, con norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti.

Come prevede la Costituzione, la proposta è valida se viene sottoscritta da almeno 50 mila elettori. Perciò, il presidente di Anpi Chieti, Filippo Paziente, invita i cittadini di Chieti a recarsi nell'ufficio elettorale in via delle Robinie (Madonna degli Angeli), per firmare la proposta di legge. 

"Estendiamo l’invito a tutti i democratici della città - dice Paziente - per combattere il virus del fascismo e del nazismo,non  ancora debellato. Cresce la propaganda di associazioni  neofasciste, capeggiate da Forza Nuova e CasaPound, con libri, giornali online, convegni, celebrazioni, social network, esposizione e vendita di simboli e di gadget del ventennio, svastiche dipinte sui muri; cresce anche, in modo preoccupante, il numero dei revisionisti e dei negazionisti".

Com'è noto, nella frazione di Sant'Anna, a Stazzema, il 12 luglio 1944 venne compiuta una delle peggiori stragi di guerra: militari e ufficiali della XVI divisione Panzergrenadier delle Ss, impegnati in azioni terroristiche di bonifica del territorio della presenza partigiana, massacrarono donne, uomini e bambini e incendiando case e stalle. Secondo lo storico Paolo Pezzino, autore della scheda per l’Atlante delle stragi Naziste e Fasciste  in Italia, la cifra ufficiale è di 395 vittime, tra cui 79 bambini. Al massacro parteciparono anche una quindicina di fascisti arruolati  nella XVI Divisione e tre fascisti versiliesi, accorsi sul posto in aiuto dei tedeschi.

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