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Progetto Mirò: al vaglio Comitato Via la richiesta di un'autorizzazione postuma, insorgono le associazioni

Per l'avvocato Febbo, che rappresenta Wwf, Confcommercio, Confesercenti e Cna, "mancano i titoli autorizzativi: quelli del 2013 riguardano un'altra ditta"

È in programma questa mattina (giovedì 17 marzo), in sede di Comitato Regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale, l’ennesima istanza presentata dalla Sile Costruzioni srl per la "Realizzazione di edifici commerciali - No food - P.r.u.s.s.t. 7-93 – localizzati nel comune di Chieti e nel comune di Cepagatti", integrazioni in conformità al giudizio CCR-VIA n. 3614 della 17.02.2022.  Decisioni in merito all’avvio del procedimento”. Si tratta della richiesta, da parte della ditta, di legittimare con una Via postuma quanto già realizzato del complesso noto come Mirò, a Santa Filomena.

Alla seduta hanno chiesto di partecipare il Wwf Chieti-Pescara, con la presidente Nicoletta Di Francesco e l’avvocato Francesco Paolo Febbo, quest’ultimo anche in rappresentanza delle strutture territoriali teatine di Confcommercio, Confesercenti e Cna. Proprio l’avvocato Febbo ha firmato e presentato, a nome di tutti i suoi assistiti, una serie di osservazioni chiedendo che vengano esaminate nella riunione di domani e inserite agli atti.  

Nel documento si sostiene in primo luogo l’inammissibilità della Via a posteriori per mancanza dei presupposti legali che potrebbero giustificarla. La normativa in vigore e una consolidata giurisprudenza sull’argomento chiariscono infatti che questa procedura “risulta possibile soltanto su opere e impianti già in esercizio sui quali, all’epoca della costruzione, l’amministrazione competente non abbia ritenuto necessario svolgere né la verifica di assoggettabilità né la Via. Tale possibilità non appare, invece, in alcun modo ammessa per opere già sottoposte, con esito negativo, alla Via stessa”. 

Sempre in via preliminare, l’avvocato e le associazioni da lui rappresentate ricordano che il Prusst “La città Lineare della Costa” è scaduto e che la proroga stabilita con nota della direzione generale per la condizione abitativa del 14.11.2014, prot. n. 1337, è relativa unicamente all’utilizzo dei contributi ministeriali per la realizzazione di opere pubbliche (punto A 1.2, lett. C del D.M. 14.02.2014) e non anche per la realizzazione degli interventi edilizi privati (peraltro a carattere commerciale). 

Per le associazioni, mancano infine del tutto i titoli autorizzativi: la Sile sostiene la validità di quelli rilasciati nel 2013 dai Comuni di Cepagatti e di Chieti, ma questi titoli erano stati concessi ad altra ditta, la Sirecc. La voltura in favore della Sile e la conferma della loro efficacia erano stati stabiliti nel 2018 da una conferenza dei servizi indetta dal Comune di Cepagatti le cui conclusioni sono state annullate prima dal Tar di Pescara e poi in forma definitiva dal Consiglio di Stato. Si ricorda peraltro che una successiva analoga Conferenza dei Servizi, indetta nel 2019 (Città di Cepagatti, prot. 26976 del 4/12/2019: Determinazione conclusiva della Conferenza di Servizi Sincrona), si è conclusa negando la voltura dei titoli abilitativi in esame. 

Per tutte queste ragioni, conclude l’avvocato Febbo, “voglia l’onorevole Cr-Via decretare l’irricevibilità ovvero l’improcedibilità o inammissibilità della istanza di Via proposta dalla Sile Costruzioni”. 

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