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Polizia penitenziaria, parte la linea telefonica "Tra colleghi" per aiutare gli agenti in difficoltà

Tredici operatori di esperienza risponderanno alla linea telefonica per fornire aiuto, consigli o anche un semplice confronto ai poliziotti che li contatteranno

Nell’ambito delle attività tese al benessere del personale, in particolare quello di polizia penitenziaria, il Provveditorato regionale amministrazione penitenziaria Lazio, Abruzzo e Molise ha avviato il progetto "Tra colleghi", con il coinvolgimento di 13 poliziotti penitenziari del distretto di grande esperienza e dotati di grande sensibilità personale.

Ne dà notizia Mirko Manna della Fp Cgil nazionale, che esprime soddisfazione per il continuo interessamento del provveditore, Carmelo Cantone, rispetto al benessere di chi, quotidianamente, opera in situazioni di disagio e precarietà.  

"C'è ancora tanta strada da fare - commenta Manna - ma sicuramente queste esperienze andranno a concorrere per favorire le condizioni lavorative. Urgono, però, più investimenti, formazione e risorse, con ulteriori progettualità tese anche ad intercettare i disagi reali negli istituti penitenziari".

Il progetto prevede l’assegnazione di una linea telefonica dedicata, alla quale potrà accedere ogni poliziotto penitenziario, per dialogare con questi colleghi in un’ottica di peer-supporter. Chi ne sentirà il bisogno potrà parlare con gli operatori per esprimere dubbi e preoccupazioni, per avere consigli, per sentire la voce amica di un collega che conosce la quotidianità del carcere e che si pone in una logica di sostegno agli altri. Il progetto avrà un avvio sperimentale e vuole essere un servizio che alcuni colleghi offrono ad altri colleghi, con la volontà di aiutare le persone, nella massima trasparenza e nel rispetto dei ruoli, ma facendo rete per dare il miglior supporto possibile al poliziotto penitenziario. 

"Stiamo assistendo, purtroppo - aggiunge Manna - da tempo,a diversi episodi di suicidi nel corpo di polizia penitenziaria, anche a seguito di condizioni da burnout, e per questo la Fp Cgil è fiduciosa in ogni tipologia di attività che gli organismi istituzionali intraprendono a favore delle lavoratrici e lavoratori. Il carcere non sia un ricettacolo sociale, ma un ambiente sano e vivibile, per chi ci lavora e chi è detenuto ad espiare la pena. Continueremo a lottare in tal senso", conclude il sindacalista. 

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