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Il Centro di procreazione medicalmente assistita di Ortona più forte del Covid: tante coppie anche da fuori Abruzzo

Il Centro diretto dal professor Gian Mario Tiboni ha mantenuto quasi inalterati i dati dell'attività svolta rispetto al periodo pre Covid: i dati della relazione del Ministro della salute al Parlamento

La pandemia da Covid-19, che ha impattato in modo importante sulle prestazioni sanitarie, non ha fermato le attività del Centro di procreazione medicalmente assistita (Pma) dell’ospedale di Ortona che  ha mantenuto quasi inalterati i dati dell'attività svolta rispetto al periodo pre Covid. È quanto emerge dalla “Relazione del Ministro della salute al Parlamento sullo stato di attuazione della legge contenente norme in materia di procreazione medicalmente assistita”, pubblicata nei giorni scorsi. 

Il Centro diretto da Gian Mario Tiboni, professore ordinario di Ostetricia e ginecologia secondo il Ministero “vanta una rilevante mobilità attiva”, e nel 2021 ha eseguito 199 inseminazioni intrauterine di I livello (sulle 257 complessive eseguite nella regione) e 393 tecniche di fertilizzazioni in vitro di II livello (su 441 totali in regione).

"Nel corso degli anni - sottolinea il professor Tiboni - il nostro è divenuto uno dei principali centri per il trattamento dell’infertilità di tutto il Centro-Sud Italia. Questo è testimoniato anche dal crescente numero di coppie che provengono da altre regioni. Un altro rilevante servizio che viene svolto dal centro di Pma è la preservazione della fertilità. Giovani donne colpite da patologie tumorali e che devono sottoporsi a trattamenti potenzialmente gonadotossici (chemioterapia, radioterapia) possono criopreservare i loro ovociti mediante vitrificazione e conservazione in azoto liquido. Questa procedura - aggiunge il direttore dell'unità operativa - permette loro di avere ovociti indenni da poter utilizzare dopo la guarigione dalla patologia oncologica per diventare mamme. Sono 40 fino a oggi le donne che hanno criopreservato i loro ovociti nel nostro centro".

"In Abruzzo - si legge nella relazione - il percorso di riorganizzazione e di adeguamento dell’assistenza sanitaria in materia di Procreazione medicalmente assistita, disciplinato con la deliberazione di Giunta regionale 659 del 28 agosto 2018, ha continuato a consolidarsi nonostante il generale rallentamento delle prestazioni dovuto alle misure emergenziali stabilite per la pandemia di Covid-19. Le strutture della rete pubblica, già da tempo inserite nel Registro nazionale ex D.M. 7 ottobre 2005, hanno assicurato le proprie attività nonostante le numerose criticità organizzative che la suddetta situazione ha comportato”.

Nel 2022 il Dipartimento sanità della Regione Abruzzo ha assegnato 500mila euro alle Asl abruzzesi destinate in buona parte proprio all’adeguamento e potenziamento delle strutture pubbliche che si occupano di Pma, compresa Ortona.

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