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Petrucci eletto segretario regionale della Federazione dei medici di medicina generale

L'attuale segretario provinciale di Chieti parteciperà alle trattative per il rinnovo del nuovo accordo integrativo regionale sulla sanità

Mauro Petrucci, già sindaco di Ripa Teatina e attuale segretario provinciale di Chieti della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) è il nuovo segretario regionale. L'elezione è arrivata nel corso del direttivo regionale, riunitosi lo scorso 10 febbraio per il rinnovo delle cariche di tutta la segreteria regionale. 

I rappresentanti dei direttivi delle quattro province, dopo la relazione del segretario uscente Franco Pagano sulle trattative e rapporti del sindacato con la parte pubblica regionale, in particolare sulle criticità e le difficoltà ancora irrisolte, sono entrati nel vivo della discussione dell’ordine del giorno. 

Dopo un confronto franco e sereno si è concordato di presentare e sostenere una candidatura unitaria che ha visto designare Petrucci alla carica di regionale. Segretario vicario è stata designata Valentina Antonacci, segretaria provinciale di Teramo, mentre vice segretari Vito Albano e Guido Cerolini Forlini, rispettivamente segretari provinciali dell’Aquila e di Pescara. Infine, alla carica di tesoriere è stato confermato il Dr. Mario Costanzo.

Subito dopo l’elezione avvenuta per acclamazione è stato nominato presidente regionale Franco Pagano e si è costituita anche la delegazione che parteciperà alle trattative per il rinnovo del nuovo accordo integrativo regionale (Air) che vedrà il neo segretario Petrucci affiancato dai vice Antonacci e Albano.  

"Il rinnovo - spiega in una nota la segreteria regionale Fimmg - avviene in un momento particolarmente delicato per la sanità nazionale, in generale, e regionale in particolare. Ci si trova infatti alla vigilia di un cambiamento epocale, forse il più importante dall’istituzione del servizio sanitario nazionale, in cui si dovrà ridisegnare tutto il sistema delle cure primarie e territoriali e, dopo oltre due anni di crisi per la pandemia, risolvere i problemi della carenza dei medici, dell’invecchiamento della popolazione, dell’aumento notevole delle patologie croniche a più alto impatto economico, dello spopolamento delle aree interne sempre più prive di medici, delle liste di attesa, della non più sostenibile mobilità passiva, del notevole afflusso, spesso improprio, ai pronto soccorso, ecc.".

"L’aspetto più importante e delicato - proseguono i medici della Fimmg - sarà la corretta applicazione e declinazione territoriale delle risorse e opportunità date dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. È categorico ed importante non vanificare e perdere questa grossa occasione, soprattutto nella nostra regione che 'annaspa' ancora dopo l’uscita da anni di commissariamento. Va assolutamente scongiurato il rischio di un ritorno al passato, così come andrà prestata la giusta attenzione all’autonomia differenziata delle regioni ed alle sue ricadute sulla sanità. Il nuovo direttivo regionale Fimmg, ben consapevole di tutto ciò e con grande senso di responsabilità, si rivolge ai rappresentati politici della nostra regione, pur senza rinnegare il proprio ruolo di rappresentanza sindacale, con una visione e con intenzioni di sincera e convinta collaborazione per perseguire quello che riteniamo essere interessi ed obiettivi comuni come il miglioramento e la giusta promozione della salute dei nostri assistiti. Questo dovrà avvenire assolutamente attraverso nuove e moderne condizioni di lavoro dei medici di medicina generale al passo dei tempi e delle nuove opportunità che la ricerca ed il progresso mettono loro a disposizione". 

"Le nostre rivendicazioni - incalza la Fimmg - saranno prevalentemente orientate ad ottenere tutte quelle opportunità ed istituti, peraltro previsti dalle norme vigenti e dall’accordo collettivo nazionale, e che sono le dotazioni di presidi diagnostici nuovi, personale di studio, riduzione dei carichi burocratici, costituzioni delle medicine di gruppo, Uccp, Ncp, Aft, telemedicina, vera integrazione ospedale territorio attraverso il coordinamento reale dei distretti sanitari di base. Tutto questo avvalendoci soprattutto del rinnovo generazionale della classe medica che sta avvenendo in questi giorni. Giovani colleghi che chiedono a gran voce queste cose e che sono la 'conditio sine qua non' per evitare di intraprendere altre opportunità di lavoro diverse dalla medicina di base convenzionata qui o in altre regioni"

L'appello si conclude con "un invito a tutti i soggetti interessati ad intraprendere insieme la strada del vero cambiamento".

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