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L'anestesista Petrini (Cts): "La pressione sulle terapie intensive non si abbassa"

Le osservazioni del direttore dell'Anestesia rianimazione e terapia intensiva dell'ospedale di Chieti e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts) per l'emergenza coronavirus

"La pressione sulle terapie intensive, anche se non ha superato la soglia critica, non si abbassa. Ci preoccupa la situazione dell'Abruzzo, di Brescia e dell'Umbria" a dirlo, in un'intervista all'Adnkronos Salute, è Flavia Petrini, presidente Siaarti (Società italiana di anestesia, rianimazione e terapia intensiva) e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts) per l'emergenza coronavirus, facendo il punto sulla situazione delle terapie intensive in Italia.

"Non diminuiscono i ricoveri tanto da poter affrontare la nuova incognita delle varianti che ci sono e si stanno diffondendo. Non c'è bisogno di fare voli pindarici per saper che man mano che cresce il numero di ricoverati si abbassa la possibilità di contenere la curva dei decessi" afferma Petrini, che è anche direttore dell'Anestesia rianimazione e terapia intensiva dell'ospedale di Chieti.

L'opedale SS. Annunziata in questi giorni è pieno e alcuni pazienti vengono trasferiti in altri nosocomi. In Abruzzo ieri il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva ha raggiunto il 38,8%: la nostra è tra le otto regioni italiane oltre la soglia di allarme (che è del 30%)

"Noi siamo clinici e quindi è comprensibile che avvertiamo questo peso e trasecoliamo davanti a una opinione pubblica che, stanca dopo un anno di pandemia, trascende da quello che è il buon senso", avverte Petrini.

Sul fronte delle riunioni tra il Cts e il nuovo governo, la presidente Siaarti pur non entrando nel merito chiarisce che "è chiaro che confidiamo che, vista la situazione, si trovino misure di buon senso da parte del nuovo governo e di noi esperti, siamo tutti consapevoli - conclude - che occorre vaccinare prima possibile tutti gli italiani".

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