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Consegnate al prefetto e al sindaco le firme per la riapertura della chiesa di San Francesco: entro fine giugno il progetto

Ecco l'iter che porterà alla riapertura. I fondi sono stati ripartiti e l’Ordine francescano secolare, con l’appoggio dei cittadini, chiede di riavviare il cantiere e ultimare finalmente il ripristino dell’antica chiesa lungo corso Marrucino

Un documento con 904 firme è stato consegnato nel pomeriggio al prefetto della provincia di Chieti,  Armando Forgione e, subito dopo, al sindaco Diego Ferrara dalle mani di Giuseppe Crusafio, ministro della fraternità francescana secolare di Chieti che nei mesi scorsi aveva lanciato una petizione per sollecitare l’avvio dei lavori di consolidamento e restauro della chiesa di San Francesco al corso di Chieti. La chiesa, lungo corso Marrucino, è chiusa da 13 anni, a seguito del terremoto dell’Aquila perché eventuali altre scosse avrebbero potuto determinare ulteriori crolli della grande volta.

Ma due milioni di fondi stanziati nel 2015 dal Cipe non hanno ancora portato all’apertura del cantiere con pesanti conseguenze sulle già precarie condizioni statiche dell’edificio, che ormai da troppi anni versa in uno stato di abbandono sempre più vergognoso. Da qui l’appello al prefetto e al sindaco di Chieti, raccolto da tanti cittadini. Con la consegna di oggi si apre però un nuovo capitolo per le sorti di una delle chiese più belle e imponenti d’Abruzzo. Lo ha promesso il prefetto, definendo l’iter che porterà, presumibilmente dopo l’estate, all’avvio della gara d’appalto. 


"Negli ultimi mesi le cose si sono mosse – ha esordito Forgione ricevendo oggi la delegazione dell’Ofs di Chieti - adesso siamo in una fase di computo che sarà definito a giorni, nel mese di giugno è previsto un tavolo tecnico organizzato dal Segretariato regionale del Ministero della cultura, con la partecipazione della prefettura, nel quale verranno definiti i progetti da mandare in appalto, procedura che durerà almeno un paio di mesi. Successivamente comincerà la fase della gara d’appalto.  C’è il nuovo rup, ingegner Ciannella, che ha nominato l’ingegner Di Carlo, il progettista; responsabile tecnico è la dottoressa Emanuela Criber del Segretariato regionale del Mic che ha ricostruito tutti i passaggi per improntare i progetti”.

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la chiesa di San Francesco oggi

Dalla prefettura è stato messo in evidenza che, a differenza del passato, adesso gli interlocutori sono rintracciabili anche se Forgione non usa mezzi termini nel definire quello che è stato “un esempio di malgoverno”, “un pastone burocratico” assumendosi le proprie responsabilità. “Abbiamo perso troppo tempo – afferma il prefetto - ho scritto personalmente una lettera finalizzata a schiodare questa situazione di stallo. Ma ora siamo quasi in dirittura d’arrivo” rassicura.

Subito dopo l’incontro con il prefetto della provincia di Chieti anche il sindaco Diego Ferrara ha ricevuto la petizione nella sua stanza, rendendosi disponibile ad intervenire direttamente per la causa. “Non intendo delegare nessuno – ha detto il primo cittadino - appena possibile mi metterò in contatto con le persone deputate alla soluzione del problema e interloquirò con esse per poi riferire tutti i passaggi”.

Dunque un nuovo tassello si è aggiunto oggi a una complicata storia burocratica dove a farne le spese sono i tesori della cttà di Chieti, che restano nascosti ma non tra l’indifferenza come dimostrato dalle iniziative dell’Ofs e dall’interesse dimostrato dalla cittadinanza.

Ora si spera di recuperare il tempo perso e avviare i lavori previsti con i due milioni di euro fra cui il consolidamento della cupola e il restauro di numerosi affreschi all’interno del complesso, risalente al XIII secolo.

“Ci auguriamo – commenta Giuseppe Crusafio dell’Ordine Francescano Secolare di Chieti - che gli incontri che abbiamo ottenuto oggi sia con il prefetto che con il sindaco siano produttivi al fine di accelerare e sbloccare una macchina burocratica che dopo anni di lungaggini, avvicendamenti, deresponsabilizzazioni ha causato un'inaccettabile attesa che sta di fatto determinando il progressivo stato di deterioramento e abbandono della chiesa di San Francesco. Come francescani secolari ci impegniamo a seguire dettagliatamente l’evoluzione di questa situazione, anche per informare la cittadinanza di come vien gestita la cosa pubbica”.

“Poiché i fondi sono stati ripartiti e quindi fruibili – gli fa eco Carlo Pagnottaro -  stimolati e rafforzati nelle nostre intenzioni dall’appoggio di 904 cittadini, l’Ofs chiede al prefetto di riavviare il cantiere e terminare finalmente il ripristino della chiesa di San Francesco al Corso per offrire nuovamente questo luogo di arte ma soprattutto di fede alla nostra città”.
 

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la consegna al sindaco di Chieti

San Francesco al Corso

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