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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Milioni di euro buttati, ma non è ancora stata acquistata la Pet Tac per il Santissima Annunziata"

La denuncia del comitato direttivo dell'associazione La sinistra Chieti bene comune, dopo gli esposti dei giorni scorsi

"La Asl butta milioni di euro, ma la salute pubblica è sempre più a rischio". È l'accusa del comitato direttivo dell'associazione La sinistra Chieti bene comune, che tramite il presidente Marco Di Gregorio torna a sollevare il caso paradossale della Pet Tac dell'ospedale di Chieti. 

Scaduta la convenzione per il noleggio da 500mila euro l'anno, con l'utilizzo possibile solo due giorni a settimana, oggi i pazienti oncologici sono costretti a spostarsi fuori regione per effettuare l'esame. Il caso è già stato sottoposto all'attenzione della magistratura ordinaria e contabile dalla consigliera regionale del Movimento 5 stelle Sara Marcozzi, che ha presentato un esposto

Alla scia di disagi si aggiunge il fatto che la Regione, pochi giorni fa, ha autorizzato l'acquisto di una Pet Tac fissa per l'ospedale dell'Aquila. "Invece, nella nostra Asl, dopo 8 anni di noleggio per un'unità mobile situata su un camion, il servizio è sospeso da 2 febbraio per mancate proroghe", tuona Di Gregorio.

"In questi 8 anni - aggiunge - si sono spesi quasi 5 milioni di euro per il noleggio a fronte di circa 2 milioni necessari per l’acquisto di un macchinario fisso di ultima generazione che, con le dovute rimodulazioni di spazi, avrebbe potuto trovare allocazione nel presidio del Santissima Annunziata".

“È evidente - incalza Di Gregorio - che con l’acquisto di un macchinario fisso il funzionamento sarebbe garantito non per due giorni, ma per almeno cinque giorni la settimana eliminando e/o riducendo le lunghe liste di attesa e garantendo ai malati condizioni di attesa sicuramente più confortevoli di quelle offerte da un container. 5 milioni spesi - denuncia - un servizio non più attivo e malati oncologici abbandonati a se stessi". 

"I ritardi di Asl e Regione, alla luce dell’obbligo di natura costituzionale (articolo 32) di assicurare la continuità assistenziale, la salute pubblica nonché la salvaguardia del bene primario della vita, cui è direttamente correlata la funzione della Pet Tac, stanno determinando, a nostro avviso, un’evidente interruzione di un pubblico servizio e, di tale ipotesi, non mancheremo, nell’interesse dei malati, di informare gli organi giudiziari competenti perché procedano con i dovuti accertamenti. Riteniamo, invece, senza alcun dubbio, e questo è un giudizio politico, che i responsabili della drammatica situazione determinatasi debbano, immediatamente, essere estromessi dai loro incarichi profumatamente retribuiti. Purtroppo, sappiamo che ciò non avverrà, anche se quelli che riteniamo sprechi di prezioso denaro pubblico (cioè, versato dai contribuenti per la sanità) da parte della Asl, non si limitano solamente a quanto sopra denunciato".

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