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Una pecora in regalo al Giro d'Italia, esposto in procura della Lida: "È un reato"

La sezione di Ortona spiega di aver formalizzato già venerdì scorso, il giorno prima della tappa Isernia-Blockhaus, "un’istanza di divieto al sindaco, ai carabinieri e al servizio Veterinario Asl, richiamando la normativa vigente che vieta di mettere animali in premio"

Continua a far discutere il "Gran Premio della pecora" di Filetto, già finito all'attenzione della procura di Chieti su iniziativa della Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente). Dalla "capitale del peperoncino", infatti, in occasione della nona tappa del Giro d'Italia che attraversava anche il paese, era partita l'iniziativa goliardica che prevedeva di omaggiare con una pecora il primo ciclista abruzzese che avesse superato il traguardo volante. 

Da allora, si è scatenato il caos, prima sui social, poi a carte bollate, al punto che il sindaco Rocco Di Nanno, che si è dichiarato estraneo alla vicenda, è stato convocato dai carabinieri forestali per fare chiarezza sull'iniziativa. 

Ora, la sezione di Ortona della Lida (Lega italiana dei diritti dell'animale) spiega di aver formalizzato già venerdì scorso, il giorno prima della tappa Isernia-Blockhaus, "un’istanza di divieto al sindaco, ai carabinieri e al servizio Veterinario Asl, richiamando la normativa vigente che vieta di mettere animali in premio". Dopodiché, è arrivato l'esposto alla procura.

“Purtroppo - spiega la Lida - abbiamo saputo solo con due giorni di anticipo che in occasione della nona tappa del Giro d’Italia 2022 il comitato organizzatore di Filetto aveva messo in palio per il traguardo volante una pecora; siamo riusciti immediatamente a presentare istanza di divieto dell’iniziativa al sindaco di Filetto, alla Asl competente di Lanciano Vasto Chieti e ai carabinieri forestali, già il giorno prima della tappa, ma al momento non abbiamo ricevuto nessuna risposta o formale riscontro né dal comitato né dal sindaco”.

“Avremmo accolto con soddisfazione un ripensamento - incalza l'associazione - ma purtroppo durante la cronaca in diretta del Giro d’Italia di domenica 15 maggio e da tutta la stampa nazionale e locale abbiamo appreso che era confermata l’esistenza del Gran Premio della pecora in occasione della tappa da Isernia al Blockhaus e del relativo premio al traguardo volante di Filetto, assegnato poi al ciclista Dario Cataldo. Anzi, dalle pagine locali sui principali social leggiamo con sgomento come sia di senso comune utilizzare esseri viventi e senzienti, come oggetti a disposizione degli esseri umani, oggetti che possono essere vinti a sorte come una macchina, un libro o un viaggio. Nel 2022 non è più possibile tollerare un retaggio antico, ormai obsoleto, in plateale mancanza di rispetto nei confronti della vita altrui e delle leggi in vigore a tutela dei diritti degli animali, ora sanciti anche dalla Costituzione”.

Dunque, la Lida ha formalizzato un esposto alla procura teatina "per richiedere indagini sulla organizzazione della manifestazione e sulla condotta degli autori e dei commenti che esaltando pubblicamente la correttezza di atti ritenuti illeciti dall’ordinamento giuridico, li ha qualificati come 'riuscita operazione di Marketing', creando un diffuso e distorto convincimento nella comunità che l’iniziativa sia lecita e possa essere replicata in futuro, fattispecie che si rammenta può configurare apologia di reato in quanto in palese contrasto con le norme previste dal Codice Penale e dalla legge regionale, che vietano l’organizzazione di spettacoli e manifestazioni con animali e il loro maltrattamento nonché di usare animali come premio. Da Filetto - dicono i volontari dell'associazione - sono partiti commenti sconcertanti sui social a noi indirizzati, che non hanno certo sminuito la già irreversibile gravità dell’iniziativa”.

Parole di apprezzamento e solidarietà sono state espresse da tutta Italia, invece, sui canali social dell’associazione per i volontari.

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